mercoledì 24 aprile 2024

Gli scritti di San Paolo — EPISTOLE PASTORALI (L'uomo Gesù Cristo mediatore)

 (segue da qui)

4. L'uomo Gesù Cristo mediatore

Ecco ciò che leggiamo in 1 Timoteo 2:5: 

Infatti vi è un solo Dio e un solo mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Gesù Cristo. 

Il versetto che precede questo testo parla del Dio salvatore, che vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Il versetto che lo segue dice che il riscatto è stato dato per tutti. Il nostro testo esordisce con l'espressione «infatti» che è, per sua natura, esplicativa. Esso è quindi ritenuto spiegare perché il Dio salvatore vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. 

Ma non spiega nulla, non prova nulla. Se 5 è collegato a 4 o persino a 3, ciò non è in ogni caso per il nesso che collega l'effetto alla causa. Bisogna cercare un altro nesso. Per quanto si sarà cercato, non se ne troverà nessuno. L'espressione «infatti» è un passaporto. Essa dà all'asserzione che la segue il diritto di entrare qui. Ma il passaporto è falso. Primitivamente i versetti 1 Timoteo 2:3-6 (identici nella sostanza a Timoteo 2:13-14) dicevano semplicemente che il Dio salvatore Gesù si è dato sé stesso come riscatto per tutti. Il versetto 5 è un brano allegato che, per ingannare l'attenzione del lettore, si è munito indegnamente dell'espressione «infatti», vale a dire che dissimula la sua intrusione con uno stratagemma. 

Non andiamo a credere che questo intruso non abbia ragione di essere. Ne ha una. Soltanto che, per trovarla, bisogna cercarla in esso stesso e vedere cosa insegna. Cosa dice? Che non vi sono più dèi, che vi è un solo Dio, che Gesù è questo Dio unico, che egli solo è il mediatore tra Dio e gli uomini, e che questo mediatore è uomo. Insegna che Gesù è uomo; evidentemente perché il bisogno si faceva sentire attorno all'autore di proclamare questo dogma. Ma chi dunque rifiutava di porre Gesù nel novero degli uomini? Non è certo tra i pagani o gli ebrei che quella opinione strana era diffusa. Non è nemmeno tra i giudeo-cristiani che la si riscontra. Ma faceva legge nella scuola di Marcione. Per i marcioniti Gesù era il Dio buono venuto in persona sulla terra, con un involucro etereo, per strappare gli uomini al giogo del Dio malvagio. Egli era Dio, non era un uomo; egli era il Dio buono di fronte al quale si trovava un Dio malvagio. Prendiamo il punto di vista opposto di queste asserzioni e abbiamo esattamente il versetto 1 Timoteo 2:5: «Vi è un solo Dio e un solo mediatore tra Dio e gli uomini,  l'uomo Cristo Gesù». Concludiamo che il testo 1 Timoteo 2:5 è un pezzo  di polemica anti-marcionita.

Come tale esso estende una lista alla quale abbiamo già inscritto diversi testi. Ma fino ad ora non sapevamo se la polemica anti-marcionita, che si esprime nelle epistole pastorali, appartenesse alla loro versione primitiva (ad eccezione delle note di Paolo), o se vi fosse stata inserita in aggiunta. Il testo 1 Timoteo 2:5 pone fine a quella incertezza. Esso ci insegna che tutti i passi che denunciano e combattono la teologia marcionita devono essere considerati come pezzi aggiunti ed estranei alla versione primitiva che ci resta da studiare ora.

NOTE

[1] Non dimentichiamo che la credenza nella prossimità della fine del mondo regnava allora tra i cristiani che l'hanno d'altronde mantenuta molto a lungo, poiché noi la ritroviamo ancora negli scritti del papa san Gregorio.