venerdì 4 aprile 2014

Del perchè Giacomo non è affatto il fratello del Signore, ma solo il credente del Signore

Poichè ho notato nella mia esperienza che un vizio dei folli apologeti è di puntare sempre dogmaticamente ad un passo di Galati come prova di un Gesù storico in Paolo
degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.
(Galati 1:19)
ho pensato bene di servirmi della funzione ''trova'' delle lettere di Paolo in pdf per esaminare il contesto di ogni occorrenza delle parole ''fratello'' e ''fratelli''.

Ecco una lista:


nella Lettera ai Romani:
Non voglio che ignoriate, fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi – ma finora ne sono stato impedito – per raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra le altre nazioni. 
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O forse ignorate, fratelli – parlo a gente che conosce la legge – che la legge ha potere sull’uomo solo per il tempo in cui egli vive?

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Alla stessa maniera, fratelli miei, anche voi, mediante il corpo di Cristo, siete stati messi a morte quanto alla Legge per appartenere a un altro, cioè a colui che fu risuscitato dai morti, affinché noi portiamo frutti per Dio.

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Così dunque, fratelli, noi siamo debitori non verso la carne, per vivere secondo i desideri carnali,

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Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli;
(8:29)


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Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne.
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Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera salgono a Dio per la loro salvezza. 
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Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, questo mistero, perché non siate presuntuosi: l’ostinazione di una parte d’Israele è in atto fino a quando non saranno entrate tutte quante le genti.

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Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.

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D’ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello.

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Ora se per un cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto!

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Perciò è bene non mangiare carne né bere vino né altra cosa per la quale il tuo fratello possa scandalizzarsi.

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Fratelli miei, sono anch’io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l’un l’altro.

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Perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l’amore dello Spirito, vi raccomando: lottate con me nelle preghiere che rivolgete a Dio,

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Salutate Asìncrito, Flegonte, Erme, Pàtroba, Erma e i fratelli che sono con loro.

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Vi raccomando poi, fratelli, di guardarvi da coloro che provocano divisioni e ostacoli contro l’insegnamento che avete appreso: tenetevi lontani da loro.

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Vi salutano Erasto, tesoriere della città, e il fratello Quarto.


Dalla Prima lettera ai Corinzi :

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene,
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Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire.

Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie.
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Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili.
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Anch’io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza.
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Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo.
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Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo per vostro profitto, perché impariate dalle nostre persone a stare a ciò che è scritto, e non vi gonfiate d’orgoglio favorendo uno a scapito di un altro.
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Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello ed è immorale o avaro o idolatra o maldicente o ubriacone o ladro: con questi tali non dovete neanche mangiare insieme.
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Lo dico per vostra vergogna! Sicché non vi sarebbe nessuna persona saggia tra voi, che possa fare da arbitro tra fratello e fratello?

Anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più davanti a non credenti!
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Siete voi invece che commettete ingiustizie e rubate, e questo con i fratelli!
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Agli altri dico io, non il Signore: se un fratello ha la moglie non credente e questa acconsente a rimanere con lui, non la ripudi;
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Ma se il non credente vuole separarsi, si separi; in queste circostanze il fratello o la sorella non sono soggetti a schiavitù: Dio vi ha chiamati a stare in pace!
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Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione in cui era quando è stato chiamato.
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Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero;
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Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto!

Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo.

Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.
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Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?
(9:5)

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Non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare,

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Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
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Riguardo ai doni dello Spirito, fratelli, non voglio lasciarvi nell’ignoranza.
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E ora, fratelli, supponiamo che io venga da voi parlando con il dono delle lingue. In che cosa potrei esservi utile, se non vi comunicassi una rivelazione o una conoscenza o una profezia o un insegnamento?
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Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi. Quanto a malizia, siate bambini, ma quanto a giudizi, comportatevi da uomini maturi.
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Che fare dunque, fratelli? Quando vi radunate, uno ha un salmo, un altro ha un insegnamento; uno ha una rivelazione, uno ha il dono delle lingue, un altro ha quello di interpretarle: tutto avvenga per l’edificazione.
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Dunque, fratelli miei, desiderate intensamente la profezia e, quanto al parlare con il dono delle lingue, non impeditelo.
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Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi
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In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.
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Ogni giorno io vado incontro alla morte, come è vero che voi, fratelli, siete il mio vanto in Cristo Gesù, nostro Signore!
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Vi dico questo, o fratelli: carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che si corrompe può ereditare l’incorruttibilità.
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Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
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Nessuno dunque gli manchi di rispetto; al contrario, congedatelo in pace perché ritorni presso di me: io lo aspetto con i fratelli.

Riguardo al fratello Apollo, l’ho pregato vivamente di venire da voi con i fratelli, ma non ha voluto assolutamente saperne di partire ora; verrà tuttavia quando ne avrà l’occasione.
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Una raccomandazione ancora, fratelli: conoscete la famiglia di Stefanàs. Furono i primi credenti dell’Acaia e hanno dedicato se stessi a servizio dei santi.
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Vi salutano tutti i fratelli. Salutatevi a vicenda con il bacio santo.

Dalla Seconda lettera ai Corinzi:
Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione, che ci è capitata in Asia, ci abbia colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, tanto che disperavamo perfino della nostra vita.
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Vogliamo rendervi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia,
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Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo.
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Ho mandato i fratelli affinché il nostro vanto per voi su questo punto non abbia a dimostrarsi vano, ma, come vi dicevo, siate realmente pronti.
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Ho quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da voi prima di me, per organizzare la vostra offerta già promessa, perché essa sia pronta come una vera offerta e non come una grettezza.
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E, trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato di peso ad alcuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire.
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Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli;
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Per il resto, fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi.
 Dalla lettera ai Galati:

e tutti i fratelli che sono con me, alle Chiese della Galazia:
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Vi dichiaro, fratelli, che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano;
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degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore.
(1:19)

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e questo contro i falsi fratelli intrusi, i quali si erano infiltrati a spiare la nostra libertà che abbiamo in Cristo Gesù, allo scopo di renderci schiavi;
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Fratelli, ecco, vi parlo da uomo: un testamento legittimo, pur essendo solo un atto umano, nessuno lo dichiara nullo o vi aggiunge qualche cosa.
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Siate come me – ve ne prego, fratelli –, poiché anch’io sono stato come voi. Non mi avete offeso in nulla.
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E voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco.
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Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.
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Quanto a me, fratelli, se predico ancora la circoncisione, perché sono tuttora perseguitato? Infatti, sarebbe annullato lo scandalo della croce.
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Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri.
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Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spirito, correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu.
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Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.
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La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Dalla lettera ai Filippesi:
Desidero che sappiate, fratelli, come le mie vicende si siano volte piuttosto per il progresso del Vangelo,
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In tal modo la maggior parte dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, ancor più ardiscono annunciare senza timore la Parola.
(1:14)

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Ho creduto necessario mandarvi Epafrodìto, fratello mio, mio compagno di lavoro e di lotta e vostro inviato per aiutarmi nelle mie necessità.
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Per il resto, fratelli miei, siate lieti nel Signore. Scrivere a voi le stesse cose, a me non pesa e a voi dà sicurezza.
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Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte,
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Fratelli, fatevi insieme miei imitatori e guardate quelli che si comportano secondo l’esempio che avete in noi.
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Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!
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In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
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Vi salutano i fratelli che sono con me. Vi salutano tutti i santi, soprattutto quelli della casa di Cesare.
Dalla Prima lettera ai Tessalonicesi:
Sappiamo bene, fratelli amati da Dio, che siete stati scelti da lui.
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Voi stessi infatti, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata inutile.
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Voi ricordate infatti, fratelli, il nostro duro lavoro e la nostra fatica: lavorando notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi, vi abbiamo annunciato il vangelo di Dio.
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Voi infatti, fratelli, siete diventati imitatori delle Chiese di Dio in Cristo Gesù che sono in Giudea, perché anche voi avete sofferto le stesse cose da parte dei vostri connazionali, come loro da parte dei Giudei.
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Quanto a noi, fratelli, per poco tempo privati della vostra presenza di persona ma non con il cuore, speravamo ardentemente, con vivo desiderio, di rivedere il vostro volto.
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e abbiamo inviato Timòteo, nostro fratello e collaboratore di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi ed esortarvi nella vostra fede,
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E perciò, fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede.
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Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più.
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che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito.
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e questo lo fate verso tutti i fratelli dell’intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, a progredire ancora di più
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Non vogliamo, fratelli, lasciarvi nell’ignoranza a proposito di quelli che sono morti, perché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
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Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva;
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Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosicché quel giorno possa sorprendervi come un ladro.
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Vi preghiamo, fratelli, di avere riguardo per quelli che faticano tra voi, che vi fanno da guida nel Signore e vi ammoniscono;
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Vi esortiamo, fratelli: ammonite chi è indisciplinato, fate coraggio a chi è scoraggiato, sostenete chi è debole, siate magnanimi con tutti.
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Fratelli, pregate anche per noi.

Salutate tutti i fratelli con il bacio santo.

Vi scongiuro, per il Signore, che questa lettera sia letta a tutti i fratelli.

Ignoro la lettera a Filemone perchè probabilmente non autentica, secondo il dr. Carrier.


Così mai, in nessuna occasione Paolo usa la parola ''fratello'' in un contesto puramente biologico senza ambiguità di sorta.

In tutta la vasta, anzi vastissima maggioranza di casi, al 99%, ''fratello'' sta a indicare esclusivamente un fratello nella fede, ovvero un credente, un cristiano, un battezzato, un seguace del movimento.

Ho contato in questa classifica anche quegli usi strani e ambigui del termine quando compariva accanto a Gesù come in Romani 8:29 :

Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli;

In questo punto Paolo intese fratelli letterali o fratelli ''per finta'' ? Più probabilmente la seconda opzione.


Ora, poichè uso traduzioni italiane, di certo avrò trascurato involontariamente le occorrenze di ''fratello'' nel testo greco ( αδελφος ) tradotte fin troppo facilmente con ''credente'' a causa dell'ovvio significato implicato dal contesto (un motivo in più per procurarmi l'originale greco, per fare a meno di traduttori in troppo odore di follia apologetica, per i miei gusti). 

Le lettere più tarde di Paolo, se non addirittura non sue (come Efesini e Colossesi), smettono di usare ''fratelli del Signore'' e iniziano ad usare ''fratelli nel Signore'':
Tìchico – fratello carissimo e fedele ministro nel Signore – vi darà notizie di tutto quello che io faccio, affinché sappiate anche voi ciò che mi riguarda.
(Efesini 6:21)

In tal modo la maggior parte dei fratelli nel Signore, incoraggiati dalle mie catene, ancor più ardiscono annunciare senza timore la Parola.
(Filippesi 1:14)

Tutto quanto mi riguarda ve lo riferirà Tìchico, il caro fratello e ministro fedele, mio compagno nel servizio del Signore,
(Colossesi 4:7)


Ma senza correre troppo per smentire la fin troppo interessata fede dei folli apologeti in ''Giacomo il fratello del Signore'' di Galati 1:19, mi basta puntare contro le loro teste (vuote) quella che considero una vera e propria Pistola Fumante:
Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.
(Galati 6:10)

dove Paolo scrive ''fratelli nella fede'' ed intende ''credenti'' e non ''fratelli biologici''. Questo fatto, unito alla vasta maggioranza di casi in cui Paolo parla di ''fratelli'' nel contesto della famiglia di credenti, non è più un indizio, ma quasi una Prova a tutti gli effetti, che anche in Galati 1:19 quel Giacomo non sia altri che un cristiano battezzato, per essere identificato da Paolo come ''fratello del Signore'' senza ulteriori spiegazioni (spiegazioni che sarebbero altrimenti necessarie se l'espressione avesse un  significato biologico, oltre a quello spirituale che si dà per scontato), al di là della sua importanza nella comunità primitiva.

Quindi statisticamente è molto più probabile che Paolo intese ''fratello'' nel contesto di una famiglia di credenti e non nel senso di vero e proprio ''fratello di sangue''. I due soli esempi di Paolo che usa ''fratelli del Signore'' (1 Corinzi 9:5, Galati 1:19) sono due mere allusioni al più ampio contesto di una famiglia di credenti indirizzata dall'Apostolo.

Ma non è finita.


Fin qui sono stato maschilista. Ma che dire delle ''sorelle'' del Signore?

Paolo usa αδελφη (sorella)  in Romani 16:1 :
Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è al servizio della Chiesa di Cencre

in Romani 16:15 :
Salutate Filòlogo e Giulia, Nereo e sua sorella e Olimpas e tutti i santi che sono con loro.


e infine, PISTOLA FUMANTE (!), in 1 Corinzi 9:5 :


Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?


Perchè PISTOLA FUMANTE ?


Perchè, come mi son ripromesso, son andato a vedere direttamente nel testo greco corrispondente:
μη ουκ εχομεν εξουσιαν αδελφην γυναικα περιαγειν ως και οι λοιποι αποστολοι και οι αδελφοι του κυριου και κηφας

ed ho trovato αδελφην (''sorella'') e per niente affatto ''credente'' come appare nella traduzione in italiano (confermando la mia diffidenza verso quel folle apologeta del traduttore).



La ''Sorella'' del testo greco viene tradotta in italiano ''sorella'' nella lettera ai Romani, ma è tradotta come ''credente'' in 1 Corinzi 9:5.

Quindi se Paolo intese αδελφην come ''credente'' in 1 Corinzi 9:5  e non ''sorella biologica'' allora, nello stesso verso, anche ''i fratelli del Signore'', invidiati da Paolo perchè possono prendere moglie a differenza sua, si dovrebbero tradurre in italiano non come ''fratelli del Signore'' ma piuttosto come ''credenti del Signore'' !!!


Come effetto collaterale, viene a cadere allora un'idiozia sentita da un folle apologeta della rete (addirittura uno che si spaccia per ateo duro e puro!) per il quale in 1 Corinzi 9:5 i ''fratelli del Signore'' sarebbero una categoria di persone distinte appositamente da Cefa (citato nello stesso verso) per sottolinearne il carattere elitario di ''fratelli biologici del Signore'' (sic!).

Ma se allora αδελφοι του κυριου in 1 Corinzi 9:5 sono nient'altro che i cristiani battezzati, allora non ha più senso fare di Giacomo il ''fratello del Signore'' in Galati 1:9, bensì il mero ''credente del Signore''.

 Paolo allora poteva stare usando quell'espressione per selezionare tra gli ''apostoli'' chi per lui sono dei veri privilegiati per avere goduto di una visione dell'angelo Gesù risorto prima di lui.

                                                          Prima di Paolo.