lunedì 11 gennaio 2016

Sugli Dèi che Muoiono e Risorgono (e perchè Gesù era uno di loro)


Gesù era una deità nello stile di molti altri dèi e semidèi, e solo dopo giunse a ricevere una vita sulla terra, secondo un processo che può essere chiamato storicizzazione o evemerizzazione (dal nome di un filosofo greco vissuto intorno al 300 A.E.C., Evemero, che per primo fantasticò che gli dèi, compreso Zeus, prima di divenire tali erano stati veri e propri individui “storici” sulla Terra). Una persona come Paolo conobbe Gesù tramite ciò che si potrebbe definire una visione. Il cristianesimo si originò come religione misterica tra molte altre del tempo. Paolo conosceva Gesù solo mediante visioni. Questo Gesù conosciuto da Paolo non era mai vissuto come un uomo mortale e né Paolo né nessun altro apostolo prima di lui era a conoscenza del Gesù terreno. Apostoli erano anche i tre pilastri Giacomo, Cefa/Pietro e Giovanni. I vangeli erano stati allora una rappresentazione allegorica della natura divina di Gesù, raffigurato come se avesse vissuto una vita sulla Terra con persone apparentemente reali, tra cui Pietro.

Tuttavia, vorrei ancora una volta sottolineare che anche se credo che il movimento cristiano nel suo stadio originario concepiva Gesù solo come un dio, comunque non escludo che ci possa essere stata una vera e propria figura che sia servita da modello all'origine di alcuni singoli episodi del vangelo, una persona che non rassomigliava per nulla al Gesù evangelico e di cui Paolo era completamente ignaro. Ma per semplicità e perché non è possibile dimostrare l'esistenza storica di una simile ipotetica controfigura per il Gesù evangelico, tale ipotesi può essere abbandonata per il momento.

Si noti inoltre che tutto questo non implica una cospirazione. Si erano generati in questo modo la maggior parte dei miti. Cominciavano come spettacoli folkloristici, mescolati con altri spettacoli, abbelliti e, infine, trascritti in un contesto che costituiva apparentemente un vero e proprio scenario storico, anche se cose del genere con tutta probabilità non si erano mai verificati. Non era fondatore di Roma il primo re di Roma Romolo. Non era la vergine Rea Silvia la madre dei gemelli Romolo e Remo. Non fu un lupo ad allattare Romolo e Remo. Non erano cresciuti tra i pastori. Romolo non uccise suo fratello e non fondò la città di Roma. Ma tutto questo era ciò che affermò Livio nel secondo secolo A.E.C, prima del cristianesimo. Livio dice anche che Romolo fu ucciso da una congiura di senatori contro di lui. Romolo resuscitò dai morti, tuttavia più tardi si rivelò per diffondere la buona notizia ed ascendere in cielo, da dove governa le sorti dell'Urbe.

Io non sto affatto sostenendo che le religioni misteriche pagane influenzarono direttamente il cristianesimo originario. La principale sostenitrice dell'influenza diretta del paganesimo (specialmente egiziano) sul più antico credo cristiano è Acharya S. Lei, del resto, non è più tra noi. È morta di cancro il giorno di Natale. È molto triste.

Acharya e Pier Tulip si sbagliano. Non si tratta di meri miti egizi riciclati ma del ben più vasto fenomeno di sincretismo che riguardava TUTTE le religioni misteriche ellenistiche.

Il sincretismo comporta che quando le religioni si mescolano, dovuto al fatto che si incontrano le loro culture di provenienza, il risultato è una nuova religione sincretica. Occorre inoltre comprendere che in questo periodo vi era una tendenza verso l'individualismo. Quelli che erano cominciati come culti aventi per oggetto divinità della vegetazione, cioè che vivevano e morivano seguendo le variazioni della natura, si trasformarono durante questo periodo, il periodo ellenistico, incentrandosi nella salvezza individuale. La salvezza personale in un mitico aldilà veniva improvvisamente promessa dal dio che muore e risorge di turno. La tendenza era il mescolamento di questi miti con altre religioni e culti. In questo modo varie religioni giunsero a fondersi con i pensieri e le credenze ellenistiche e sorse una nuova religione sincretica che ricalcava da lontano quelle originali, ma era comunque qualcosa di nuovo. Abbiamo diversi esempi di questo sincretismo religioso di matrice ellenistica.

La religione misterica di Dioniso era un misto di credenze greche e fenicie. La Fenicia era approssimativamente il Libano odierno e la costa siriana sul Mediterraneo.
La religione misterica di Attis e Cibele era un misto di credenze greche e frigie. La Frigia era più o meno una regione dell'odierna Turchia settentrionale.
La religione misterica di Iside e Osiride era un misto di credenze greche ed egiziane. È chiaro che non ci si deve aspettare affatto tracce del culto misterico di Osiride negli originari testi egiziani. Tracce del genere si possono trovare solo nei misteri ellenistici greco-romani formatisi attorno alle credenze egiziane su Iside e Osiride, ma ovviamente differiscono da quelle contenute nell'antica religione egiziana dei faraoni.
La religione misterica di Mitra era un misto di credenze greche e persiane. La Persia era grosso modo l'Iran odierno.
    E così abbiamo il cristianesimo. La religione misterica di Gesù consisteva in una miscela di credenze ellenistiche ed ebraiche. Geograficamente, stiamo parlando di Israele.

Perché dovremmo credere che il cristianesimo era l'“unica” eccezione a questa “regola”?


L'idea di base ai vari culti misterici è che la vita e la morte del dio seguono i cicli della natura. Le divinità della vegetazione seguivano i cicli della natura. Il dio moriva quando la natura si appassiva d'inverno e rinasceva di nuovo in primavera, al fiorire della vegetazione. Non c'era nessun imbarazzo per la morte degli dèi. Perchè la morte di Gesù avrebbe dovuto fare eccezione? Ma i folli apologeti cristiani sembrano ignorare che questi dèi ellenistici, durante le religioni misteriche del tempo, vengono adorati unicamente in quanto dèi che muoiono e risorgono, perchè solo così potevano assicurare la salvezza nella vita ultraterrena agli iniziati ai misteri.

I folli apologeti cristiani insistono nel ribadire ad nauseam che l'intera categoria di dèi che muoiono e risorgono era piuttosto popolare nel corso del 1900, ma sarebbe stata criticata e infine scartata perchè, a detta dell'accademico Jonathan Z. Smith, non ci sarebbe alcuna prova che questi dèi in realtà muoiono e risorgono, perchè semplicemente scompaiono o muoiono (senza ritornare in vita), oppure riappaiono sì ma non muoiono. È vero che Adone moriva, ma non resuscitava dal momento che rimaneva in bilico tra il regno degli dèi e il regno degli inferi. Non è vero che Baal moriva perchè il mito relativo è ambiguo in proposito. Sempre secondo Smith, non ci sarebbe alcuna prova che Tammuz fosse un dio che muore e risorge, nonostante a piangerne la morte erano le stesse donne ebree in Ezechiele 8:14. L'errore di Smith - e per estensione di tutti i folli apologeti che si appellano alla sua autorità - è di avere interpretato in modo troppo specifico i miti di cui abbiamo notizia, al solo scopo di enfatizzare oltre misura le differenze (fallacia della falsa differenza).  Tuttavia, non è sulle differenze che ci si dovrebbe concentrare se l'obiettivo è trovare un'influenza. 

Provai un senso di riprovazione e disgusto morale quando vidi commettere quella fallacia, durante una conversazione online, da quel demente folle apologeta cattolico di Jerim Pischedda, che esaltava Smith quasi fosse una divinità. Eppure Wikipedia è davvero informativa al riguardo:
Una distinzione senza una differenza è un tipo di errore logico tramite cui un autore o un oratore tenta di descrivere una distinzione tra due cose, anche se non esiste alcuna differenza. È particolarmente usato quando una parola o una frase ha connotazioni ad esso associate che una delle parti di una discussione preferisce evitare.
(mia enfasi)

Evidentemente i folli apologeti cristiani come Piscehdda sempre preferiranno evitare di riconoscere che esistette nel I secolo un'intera categoria di dèi morenti e risorgenti pur di non considerare che anche Gesù apparteneva a quella categoria. 

Una forte critica delle tesi apologetiche di Smith si deve relativamente di recente al professore emerito di esegesi dell'Antico Testamento presso l'Università di Lund, Tryggve N.D. Mettinger, nel libro The Riddle of Resurrection: "Dying and Rising Gods" in the Ancient Near East (Coniectanea Biblica, 2001 Stoccolma). Mettinger sostiene che esisteva davvero la categoria di dèi che muoiono e risorgono. Le somiglianze in tal senso con Gesù sono reali e il libro di Mettinger è molto istruttivo al riguardo, a mio parere.
Un problema critico terminologico è se usare o meno il termine "risurrezione".
Nel linguaggio comune il termine ha forti connotazioni cristologiche, e si è messo in dubbio che sia di qualche utilità negli studi di religione comparata. Trattando di divinità io, tuttavia, mi sentirò libero di usare il termine "risurrezione" in relazione agli dèi che scendono negli Inferi e vi fanno ritorno per assumere piene a attive funzioni sulla terra. Il descensus è per me una metafora per "morente"; corrispondentemente, il ritorno dagli inferi deve essere una metafora dell'essere riportato in vita di nuovo.

(pag. 42, mia libera traduzione)
Non sono necessariamente altre culture e le loro credenze mitologiche ad aver influenzato il Cristianesimo. Ciò è stato sicuramente fatto in rare occasioni, ma non sempre. Una spiegazione migliore potrebbe essere che tutti i temi comuni a più culture sono tutti derivati da un ancestrale patrimonio comune. 

È curioso che Richard Miller nota che, tra tutti quei 77 esempi in tutta la letteratura pagana antica di eroi, dèi o semidei a cui è stato applicato il tropos letterario ellenistico della traslazione e ascensione del corpo, ben 13 esempi sono classificati sotto il sottotema “ignominiosa o ignobile ingiustizia vendicata mediante traslazione” (quelli che evidenzio in rosso):

ACCA LARENZIA

EGA FIGLIA DI OLENO

ENEA FIGLIO DI AFRODITE

ALCMENA PRINCIPESSA DI MICENE E TIRINTO

ALCIONE REGINA DI ERACLEA TRACHINIA

ALESSANDRO MAGNO 

ALTEMENE PRINCIPE DI CRETA
 
ANFIARAO RE DI ARGO

ANASSIBIA REGINA DI TESSAGLIA

ANNA PERENNA, SORELLA DI DIDONE

ANTINOO

APOLLONIO DI TIANA

ARIANNA PRINCIPESSA DI CRETA

ARISTEO, FIGLIO DI APOLLO

ARISTEA DI PROCONNESO

ASCLEPIO
 
ASPALIDE

ASTREA, FIGLIA DI ZEUS

AVENTINO, RE DI ALBA LONGA

BELO, RE DI ASSIRIA

BERENICE, REGINA DELL'EGITTO TOLEMAICO

BRANCO FIGLIO DI APOLLO

BRITOMARTIS,

CANENS FIGLIA DI GIANO

CARIA, PRINCIPESSA DI LACONIA

CÈICE

CASTORE FIGLIO DI TINDARO
 
CHIRONE IL CENTAURO
 
CLEOMEDE DI ASTIPALEA
 
CRESO RE DI LIDIA

CICNO RE DI COLONE
  
DAFNE

DIOMEDE RE DI ARGO
 
DIONISO FIGLIO DI ZEUS
 
EMPEDOCLE

EPIDIO

ERETTÉO

ERIGONE, FIGLIA DI ICARIO DI ATENE

EURIPIDE

EUROPA, PRINCIPESSA DI FENICIA

EUTIMO

GAIO FLAMINIO

GANIMEDE

GLAUCO DI CRETA
 
ARPALICE
ERCOLE

ERACLIDE PONTICO

ESPERO, FIGLIO DI EOS

GERONE RE DI SIRACUSA

IMERA, SORELLA DI MEMNONE RE DI ETIOPIA

HORUS, FIGLIO DI ISIDE E OSIRIDE

GIACINTO, PREDILETTO DA APOLLO

ILA FIGLIO DI APOLLO
 
IDMONE FIGLIO DI APOLLO

INO REGINA DI TEBE

IFIGENIA FIGLIA DI AGAMENNONE
 
LEUCIPPO FIGLIO DI ENOMAO

LICURGO, LEGISLATORE DI ATENE

EDIPO RE DI TEBE

ORIONE

ORIZIA PRINCIPESSA DI ATENE

PAMFILO

PISISTRATO RE DI ORCOMENO

PELEO PADRE DI ACHILLE

LA FIGLIA DI FORMIONE

PEREGRINO PROTEO

TOLOMEO XIII TEO FILOPATORE

PITAGORA

ROMOLO FIGLIO DI MARTE

SATURNO PRIMO RE DEL LAZIO

SEMELE


SEMIRAMIDE

TESEO FONDATORE DI ATENE

TITONE PRINCIPE DI TROIA

TROFONIO, FIGLIO DI APOLLO

XISUTRO



Dei 13 esempi di figure pagane che hanno subito una morte ignobile e umiliante, solo una (!) è un personaggi storico (Creso).

Ne deriva che Mauro Pesce è un banale apologeta criptocristiano quando sostiene che la miglior prova della storicità di Gesù sarebbe l'umiliazione della sua morte su una croce romana, a causa del presunto 'imbarazzo' che quella morte reca con sè.


 
Se fosse intellettualmente coerente, infatti, il prof di Bologna avrebbe dovuto applicare la sua stessa “logica” su ognuno di quei 13 esempi di cui sopra, concludendo che:

1) il principe di Creta Altemene fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per un eroe come Altemene,
3) Perciò Altemene è esistito.

1) il re di Argo Anfiarao fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per un eroe come Anfiarao,
3) Perciò Anfiarao è esistito.

1) Aspalide fu uccisa nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per una eroina come Aspalide,
3) Perciò Aspalide è esistita.

1) Il centauro Chirone fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per una divinità come Chirone,
3) Perciò Chirone è esistito.

1) Cleomede di Astipalea fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per un eroe come Cleomede,
3) Perciò Cleomede di Astipalea è esistito.

 
1) Dafne fu uccisa nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per una ninfa come Dafne,
3) Perciò Dafne è esistita.

1) Dioniso fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per una divinità come Dioniso,
3) Perciò Dioniso è esistito.

1) Arpalice fu uccisa nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per una principessa come Arpalice,
3) Perciò Arpalice è esistita.

1) Ercole fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per un eroe come Ercole,
3) Perciò Ercole è esistito.

1) Idmone figlio di Apollo fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per un semidio come Idmone,
3) Perciò Idmone è esistito.

1) Ifigenia figlia di Agamennone fu uccisa nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per una eroina come Ifigenia,
3) Perciò Ifigenia è esistita.

1) Leucippo figlio di Enomao fu ucciso nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per un eroe come Leucippo,
3) Perciò Leucippo è esistito.

1) Semiramide fu deposta nel modo più ignominioso possibile,
2) nessuno avrebbe inventato una fine così ignominiosa per una regina come Semiramide,
3) Perciò Semiramide è esistita.
 
Ne deriva che è concreta la possibilità che la morte e risurrezione di Gesù fosse solo un costrutto mitologico ebraico, attinto dai miti e dai riti degli dèi che muoiono e risorgono del mondo ellenistico circostante. 
Ovviamente il folle apologeta di turno si concentrerà sulle differenze tra, per esempio, Gesù e Osiride: quest'ultimo viene macellato, ricomposto, rimasto come dio giudice negli Inferi, “perciò” non sarebbe davvero risorto “tantomeno” sarebbe asceso al cielo. Infatti, anche se c'erano senz'altro quelle differenze l'importante è che ricorrano gli stessi concetti di morte e di rinascita per Osiride come per Gesù.  Nel caso di Osiride, questo è sicuramente il caso. Lo assicura Seneca (morto nell'anno 65 EC) come conferma lo stesso Agostino.
Nessuno crederebbe ai fatti che, come Seneca narra, si verificavano abitualmente in Campidoglio e che egli con vero coraggio stimmatizza, se non fossero stati compiuti da buffoni e da pazzi. Egli derideva che nei misteri egiziani si piangesse lo smarrimento di Osiride e che all'improvviso si manifestasse una grande gioia nel ritrovarlo, poiché il suo smarrimento e ritrovamento erano nell'immaginazione, invece venivano manifestati di fatto il dolore e la gioia da individui che non avevano smarrito e ritrovato nulla.
(Agostino, De Civitate Dei, VI, 10.2, mai enfasi) 
Inoltre lo conferma Plutarco, che così scriveva verso la fine del secondo secolo:
Anche le storie dei Titani e le Feste Notturne, del resto, hanno caratteristiche simili ai racconti che parlano dello smembramento di Osiride, della sua resurrezione e della sua nuova nascita.
(Plutarco, De Iside et Osiride, 35, mia enfasi)
Che ironia del destino sapere che ciò che Agostino, per bocca di Seneca, derideva a proposito della morte e resurrezione del dio che muore e risorge Osiride, era vero nel I secolo anche per il dio morente e risorgente Gesù!

I folli apologeti insistono sul fatto che Mitra non è chiaramente un dio che muore e risorge dal momento che Mitra uccide il toro ma non ne viene affatto ucciso. In questo modo di certo è confutato una volta per tutte un folle miticista astroteologo come Pier Tulip.  È corretto dire che le fonti più antiche sul mitraismo sono resti archeologici, che non si sa che cosa simboleggiano. Gli iniziati ai Misteri di Mitra sono riusciti nel mantenere segrete le loro tradizioni e pertanto, è un dibattito continuo sapere il reale contenuto di quelle tradizioni. Sono completamente d'accordo con chi dice che è difficile vedere gli stretti legami quando noi non sappiamo neppure quali idee intrattenevano gli iniziati ai Misteri di Mitra.

Non vi è alcuna prova che Mitra fosse un dio che muore e risorge. Potrebbe essere stato così, ma noi semplicemente non sappiamo. È totalmente controproducente brandire come evidenza ciò che non è ovviamente tale. In questo caso, si deve indicare chiaramente cos'è quell'evidenza. Non è affatto vero, ad esempio, che Mitra aveva 12 discepoli.

Naturalmente, esistono affinità tra altre religioni e il cristianesimo. Le immagini della Madonna con Gesù bambino sono sorprendentemente simili a quelle di Iside e Horus, e la gravidanza di Maria da Dio ricorda quella di Ercole da Zeus, oppure le promesse di felicità ultraterrena da parte del dio morente e risorgente Osiride ai suoi fedeli ricordano troppo da vicino quelle di Gesù ai suoi fedeli.
Osiride, Romolo e Talmossi sono tre divinità che muoiono e risorgono, e i loro culti in tutti e tre i casi precedevano il cristianesimo.  Senza contare i parallelismi tra Gesù e Dioniso, Eracle, Asclepio, e così via. Ovviamente, è anche vero che le nuove religioni misteriche sincretiche differiscono dalle loro corrispondenti religioni madri.

Nel libro
On the Historicity of Jesus Why We Might Have Reason for Doubt (Sheffield Phoenix Press, 2014) a pagina 229-231, Richard Carrier elenca le caratteristiche che, secondo Otto Rank e Lord Raglan, accompagnano tipicamente l'eroe di una saga leggendaria qualunque. Sono in tutto 22: 

1. La madre dell'eroe è una vergine di sangue reale.
2. Suo padre è un re e 
3. spesso un parente della madre, ma 
4. le circostanze del suo concepimento sono insolite, ed
5. egli è anche noto per essere il figlio di un dio
6. alla nascita si fa un tentativo per ucciderlo, ma
7. egli è condotto via, e
8. allevato da genitori adottivi in un paese lontano 
9. non si riporta nulla della sua infanzia, ma
10. raggiunta la maturità torna o va al suo futuro regno.
11. Dopo una vittoria su re o giganti, draghi, o bestie selvaggie
12. sposa una principessa, spesso la figlia del suo predecessore e
13. diventa re.
14. Per un periodo di tempo regna senza complicazioni e
15. prescrive leggi, ma
16. perde poco dopo il favore degli dei e/o del suo popolo ed
17. è spodestato dal trono e dalla città, dopodichè
18. va incontro ad una morte misteriosa
19. spesso in cima a una collina.
20. I suoi figli, se ne ha, non gli succedono al trono.
21. Il suo corpo non è sepolto, ma comunque 
22. ha uno o più santi sepolcri.

Poi elenca i 15 caratteri che soddisfino almeno la metà dei 22 punti sopra elencati:

     Edipo (21)
    Mosè (20)
    Gesù (20)
    Teseo (19)
    Dioniso (19)
    Romolo (18)
    Perseo (17)
    Ercole (17)
    Zeus (15)
    Bellerofonte (14)
    Giasone (14)
    Osiride (14)
    Pelope (13)
    Asclepio (12)
    Giuseppe [cioè, il figlio di Giacobbe] (12)


Gesù dunque è situato al  posto con gli stessi punti di Mosè ed è superato solo da Edipo. Di queste figure, ben 14 possono essere ritenute senza ombra di dubbio mitologiche dall'inizio alla fine. È solo Gesù, tra quelle 15 figure, che è ancora considerato enfaticamente e ossessivamente una persona reale. Tutto questo, se non altro, dovrebbe farci interrogare sulla storicità di Gesù. Dovrebbe farci riflettere su quanto suona fragile, per non dire falsa, l'apparente “granitica” certezza di un Mauro Pesce o di un Corrado Augias che un Gesù storico sia effettivamente esistito...

1 commento:

Monkey Puzzle ha detto...

Nel cristianesimo primitivo si possono distinguere due componenti: quella gnostica di derivazione paolina con fede nell' "angelo" Cristo e quella derivata dalle religioni di salvezza di matrice semitica con oggetto un dio della vegetazione che nasce e muore. Come si è verificata la fusione tra le due componenti e per quale motivo?