sabato 17 giugno 2017

Circa «Jesus — A Myth» di Georg Brandes (X)

(per il capitolo precedente)

IX

Il padre di Saul aveva deciso presto di farne un rabbi, ma gli aveva dato un'occupazione in linea colla maniera e  il costume del tempo. Il giovane divenne un fabbricatore di tende, lavorando come conciatore di pelli provenienti dalla Cilicia oppure costruendo capanne di mattoni. Non possedeva nessun mezzo indipendente ed era davvero gentile. Quando non irritato o inferocito dalla passione, egli era di buone maniere, e perfino cordiale, ma altrimenti irascibile e incline alla gelosia.
In apparenza sembra essere stato piuttosto insignificante. Secondo antichi documenti cristiani, la cui affidabilità potrebbe essere disputata, ma le cui descrizioni non sembrano totalmente immaginarie, egli fu brutto, piccolo di statura, tozzo e gobbo [Dr. Brandes evidentemente si riferisce agli Atti di Paolo e Tecla, dove, comunque, Capitolo 1, verso 3, si legge come segue:  “Scorse Paolo che stava venendo: era un uomo di bassa statura, la testa calva, le gambe arcuate, il corpo vigoroso, le sopracciglia congiunte, il naso alquanto sporgente, pieno di amabilità.”].
Allo stesso tempo egli soffre di qualche segreto fallimento, una “spina nella carne” inviata da Dio per trattenerlo da orgoglio eccessivo. Questa spina consiste di “tormenti da un angelo di Satana” (2 Corinzi 12:7). Tre volte aveva implorato il Signore di potersi liberare da lui, e tre volte egli aveva ottenuto la scoraggiante risposta: “La mia grazia ti basta”. Questa spina non si riferisce ad alcuna tentazione sessuale. Di volta in volta egli ci permette di sapere come fosse freddo di temperamento. Vedi in particolare 1 Corinzi 7:7, dove dice: “Perché vorrei che tutti gli uomini fossero come me” . . . cioè, liberi dall'essere attratti da donne.
Da giovane si recò a Gerusalemme e si crede che avesse studiato presso Gamaliele, che mostrò una tolleranza notevole, sebbene di natura rigida e considerato un fariseo. Saul, d'altra parte, si trasformò in un fanatico selvaggio, agitato e agitatore, e attaccato con autentica ossessione al passato nazionale. Quando la prima chiesa cristiana di Gerusalemme era stata dispersa, egli cominciò a visitare altre città.
A quel tempo, quando la pazzia di Caligola aveva scosso l'autorità romana, sembra che fosse apparso un gruppo di persone a Damasco che credeva che il Messia fosse arrivato. Per contrastare questo movimento, sembra che Saul avesse ottenuto il permesso dal sommo sacerdote Teofilo, figlio di Anano, di arrestare quei rinnegati e condurli in catene a Gerusalemme.
Infine, nel raggiungere quel paradiso terrestre costituito dai giardini di Damasco, sembra che fosse diventato disgustato della sua posizione di carnefice. Egli ricordò coloro che aveva perseguitato e portato alla tortura. Egli vide una luce nel cielo che illuminò tutto intorno a lui, ed udì una voce parlare nella sua lingua nativa, che lo avvisò e ammonì. Egli soffrì di un attacco epilettico, al termine del quale si risvegliò cambiato e convertito.

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