venerdì 23 giugno 2017

Circa «Jesus — A Myth» di Georg Brandes (XVI)

(per il capitolo precedente)


XV
Il link successivo nella storia consiste nell'apparizione dell'angelo che provocò  la fuga in Egitto, la quale avvenne mentre (il da lungo tempo deceduto) Erode, tramite i suoi carnefici, uccise tutti i bambini che erano a Betlemme dai due anni in giù . . . Un massacro di innocenti che la Storia, per buone ragioni, non ricorda da nessuna parte.
Esso rappresenta una doppia imitazione di leggende dell'Antico Testamento. Innanzitutto, abbiamo la storia del tentativo del faraone di liberare l'Egitto dagli ebrei (Esodo 1:15 et seq.) richiedendo alle levatrici ebree di controllare da vicino il sesso di ogni neonato e uccidere tutti i maschi, concedendo alle femmine di sopravvivere. Le levatrici rispondono con scrupolo che le donne ebree non sono simili a quelle dell'Egitto: “sono piene di vitalità: prima che arrivi presso di loro la levatrice, hanno già partorito!”.
Al che il faraone incarica tutto il suo popolo di gettare nel fiume tutti i  maschi ebrei appena nati, mentre le femmine sono lasciate vive. Quindi la ben nota storia fa sì che la figlia del faraone trovi il Mosè infante in un cestello di papiro che era stato lasciato vagare sul fiume.  Di cui tutto ciò è piuttosto ignoto agli storici nativi dell'Egitto.
L'altro passo parallelo dell'Antico Testamento utilizzato nella costruzione della storia circa il massacro dei bambini di Betlemme proveniva da 1 Re 11:15 et seq., dove ci è detto di come Hadad, della casa reale di Davide, sfuggì al massacro che prese luogo quando Joab trascorse sei mezzi uccidendo ogni maschio edomita. Hadad fuggì in Egitto, dove trovò grande favore presso il faraone.
Rimase lì fino a quando non sentì che Davide era morto . . . come Giuseppe e Maria rimasero in Egitto finché non sentirono del decesso di Erode.
L'imitazione è manifesta.

Nessun commento: