mercoledì 13 settembre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (IX) — La ricerca del primo “Papa”.

(segue da qui)

La ricerca del primo “Papa”.

Secondo Eusebio, “si dice” che a Giacomo succedette come vescovo Simeone, figlio di Cleofa e cugino del Signore — una tradizione che era nata al fine di stabilire un'origine legittima dei vescovi di Gerusalemme, ma è senza dubbio fantasiosa. Il Sommo Sacerdote di Gerusalemme non avrebbe certamente tollerato l'esistenza, in opposizione al Tempio, di una serie di pontefici appartenenti ad una setta eretica; questa setta non era cristiana e non condusse le sue attività a Gerusalemme.
Eusebio poi ci dice che i due nipoti di Giuda, fratello del Signore, furono consegnati dinanzi a Domiziano (intorno al 90), che li giudicò  semplici innocui contadini e permise loro di tornarsene liberi. Tornando al loro paese, questi uomini umili avrebbero guidato “tutta la Chiesa”, sia come martiri che come parenti del Signore, fino al tempo di Traiano (98-117).
Naturalmente, questa è una favola [16] che duplica quanto riportato circa  Simeone che era anch'egli di stirpe di Davide e successore di Giacomo come vescovo di Gerusalemme, e che fu martirizzato all'età di 120 intorno all'anno 107. Egli fu denunciato apparentemente come un “cristiano” da discendenti di Davide, che furono poi condannati a loro volta. Un normale epilogo di una duplice leggenda basata su presupposti errati.
Eusebio si addentra ancora di più nella fantasia; produce un elenco di  presunti vescovi di Gerusalemme divisi in due gruppi, il primo composto da quindici nomi fino al tempo di Adriano, tutti ebrei, e il secondo che parte dopo il 134 (con Gerusalemme divenuta intanto Aelia Capitolina) e composto solo da vescovi non circoncisi, il primo dei quali era un certo Marco.
Possiamo osservare di passaggio che, se si escludono Giacomo e Simeone dall'elenco, ci sono tredici vescovi tra il tempo di Traiano e la caduta di Gerusalemme, cioè venti anni. Questo non è assolutamente impossibile, ma è sorprendente, poiché questo rapido tasso di sostituzione è insolito.
L'elenco di Eusebio è considerato privo di valore all'unanimità. [17] Pertanto, è necessario chiedersi che tipo di rapporto sarebbe potuto esistere tra i primi vescovi di Gerusalemme, che discendevano da Davide tramite la famiglia di Gesù, e quelli di Roma che, almeno in teoria, ricevettero la loro “autorità” da San Pietro, che prese la sua da Cristo.
Né vi è alcun bisogno di chiedersi perché Domiziano, che si suppone abbia fatto comparire davanti a lui i capi davidici dei cristiani di Gerusalemme, non avrebbe sottoposto a interrogatorio il vescovo di Roma, il loro corrispondente nella città eterna. Cioè, a meno che a Roma la persecuzione del 95-96 diretta contro chiunque vivesse come gli ebrei corrisponda alle nostre ipotesi, nient'altro ci permette di dire che qualsiasi capo “cristiano” morì in quella occasione; l'incidente coinvolse solo gli ebrei.
Certo, sappiamo i nomi di presunti vescovi di Roma, ma, poiché è noto che quelli sotto Domiziano potrebbero essere stati chiamati Evaristo, Alessandro, e Sisto, e che non abbiamo informazioni su questi “candidati” al pontificato storico, sarebbe meglio ammettere la nostra ignoranza e non aggiungere fatti immaginari ad una storia che, nonostante la sua inadeguatezza, ne è già abbondantemente infarcita.
Tuttavia, possiamo evidenziare un evento nel 134, la costituzione nella  Gerusalemme gentile (Aelia Capitolina) di una comunità cristiana impegnata in pratiche ebraiche — se questo evento prese effettivamente luogo. La maggior parte degli autori contemporanei ammettono che questa comunità era formata da cristiani di Pella, ma, come abbiamo appena visto, quella non è altro che una remota possibilità. Renan e mons. Duchesne pensano che non ci fosse nient'altro in città oltre all'accampamento della decima legione Fretensis.

NOTE

[16] La ricerca dei discendenti di Davide è un tipo di leitmotif nella storia ecclesiastica. Questa preoccupazione fu periodicamente attribuita a Vespasiano, a Domiziano, e a Traiano.

[17] In particolare da Harnack, Schlatter, Schwartz, Ed. Meyer, e Goguel. Harnack crede che non ci fu alcun episcopato monarchico a Gerusalemme prima del 134.

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