giovedì 21 settembre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XVII) — Gesù Cristo, un personaggio composito

(segue da qui)

II. Gesù Cristo, un personaggio composito
La domanda, “Che cosa metti al suo posto?” è spesso rivolta al critico devastante di una credenza, non con qualche comprensione filosofica del fatto che una rimozione completa è effettuata solo ponendo un giudizio verificato o logico al posto di un giudizio indimostrato o illogico, ma con un senso di offesa, come se una falsa credenza fosse una proprietà personale, per la cui rimozione vi debba esserci una “compensazione”.
J. M. Robertson (The Jesus Problem, pag. 3) 
 
I fatti non penetrano nel mondo dove vivono le nostre fedi; non le hanno generate, non le distruggono; possono infligger loro continue smentite senza affievolirle.
Marcel Proust (Alla Ricerca del Tempo Perduto)
Pléiade, libro I, pag. 148
Nessuna traccia di un uomo che fondò una nuova religione a Gerusalemme può essere trovata nella Storia; questo è ancor più sorprendente dato che alcuni fondatori religiosi, come Mani e Maometto, lasciarono numerose tracce storiche di sé stessi in aggiunta ai loro sistemi religiosi.
Una scoperta più sorprendente tuttavia è che il Nuovo Testamento, a parte alcuni incerti riferimenti a personaggi storici, non fornisce i dettagli che ci permetterebbero di comprendere la nascita del cristianesimo e le fasi della sua evoluzione.
Allo stesso tempo, centinaia di storie della “Vita di Cristo” sono state scritte; se tu ne leggi qualcuna, le hai lette tutte, e saremmo d'accordo coi critici cattolici che è impossibile stabilire una vera biografia di Gesù.
Si può solo costruire una biografia partendo da un punto di vista personale. Si assume che il Cristo umano fosse un messia, oppure un profeta, un ebreo nazionalista, oppure un filosofo con alcuni dei tratti di Socrate... In ogni esempio, le cose sono “arrangiate” così che il personaggio sia coerente, levigando le spigolature quando non lo si può evitare, così che il risultato sia almeno logico e plausibile, se non vero. Così, ha detto un critico, “Gesù è diventato un ricettacolo che ciascun teologo ricolma delle sue idee personali”.
Come scrisse H. Raschke, [22] l'esistenza storica di Gesù non ha bisogno di essere negata perché, a dir la verità, essa non è mai stata affermata. Il Gesù storico è esistito solamente per duecento anni; egli è il prodotto della filosofia dell'Illuminismo (la fine del 18-esimo secolo).

NOTE

[22] Citato da Drews, Le mystère de Jésus, Payot, Parigi.

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