martedì 26 settembre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XXII) — L'apparizione dei cristiani.

(segue da qui)

L'apparizione dei cristiani.

Il termine “Cristiano” certamente non esisteva nel 64; esso fu coniato molto più tardi nel mondo gentile per designare i cristiani gentili; il suo primo utilizzo diffuso è da parte degli Apologeti (Giustino, Atenagora, Teofilo, e Minucio Felice), Ignazio, Ireneo, Tertulliano, Clemente di Alessandria, ecc. — in altre parole, proprio attorno al 145 al più presto — ma da quel momento in avanti, venne applicato con facilità a ebrei settari del primo secolo, rendendo possibile alla nuova religione di retrodatare le sue origini. [37]
Tuttavia, il nome “Cristiano” non possiede necessariamente l'etimologia che gli è attribuita. Ci è assicurato che esso proviene da “Cristo”, che in greco è l'equivalente della parola ebraica “messia”, che significa “unto”, a cui qualcuno aggiungerebbe (sebbene non strettamente richiesto) che esso si riferisce ad un uomo di nome Gesù. Si può anche mostrare — senza coinvolgere Gesù — che i primi cristiani e alcuni gnostici furono unti durante il battesimo con l'olio [38] dello Spirito Santo o dell'Albero della Vita; così, Cirillo di Gerusalemme dichiara che il termine “Cristi” deriva dall'unzione. Questo è confermato da Metodio (Symposium, o sulla Verginità, 8:8) che cita il salmo 104:15 (105:15). Negli occhi dei pagani, essi furono “cristi”, un termine ironico o dispregiativo che equivaleva a chiamarli “untuosi” o “imbrattati”, e non seguaci di un messia ebreo sconosciuto nel mondo greco. Inoltre, la parola “Crestiani”, che divenne prevalente e precedette il termine “Cristiani”, non ha niente a che fare con “Cristo”; significa “buono” o “amichevole”. [39

Perciò noi possiamo affermare per certo che cristiani come tali furono sconosciuti nella letteratura pagana prima del 112 — una data altamente dubbia — e nella letteratura cristiana anteriore al 145, un secolo dopo la presunta esistenza dell'uomo Gesù in Palestina. [40] Questo fatto è corroborato da argomenti anti-cristiani, che non iniziano fino al 160 circa. Cioè quando la filosofia pagana comincia il suo contrattacco contro la propaganda cristiana. È il tempo della disputa di Giustino col filosofo cinico Crescente. Giustino accusa egualmente “i sommi sacerdoti e i maestri” del popolo ebraico di “profanare e bestemmiare il nome del figlio di Dio su tutta la terra” (Dialogo con Trifone 117:3). Attorno al 170, Celso qualifica i missionari cristiani come ciarlatani, e le loro dottrine come assurde. Egli elenca un gran numero di sette cristiane, tutte gnostiche, come pure le loro rivalità e dispute. Egli non sa di un unico cristianesimo, ma piuttosto di una moltitudine di gruppi cristiani che non professano la stessa fede. Il nome “Cristiano” è applicato a diverse sette. Già nel 130, Adriano indicò che i cristiani di Alessandria erano devoti a Serapide. [41]
Durante questo tempo, la sola conoscenza che i pagani ebbero  fino ad allora del nome Gesù provenne da sette gnostiche che lo adottarono come loro dio attorno all'anno 115. L'uomo Gesù fu completamente sconosciuto.

NOTE

[37] Ricorda che il dio Serapide era soprannominato Chrestus, e che i suoi seguaci potevano proprio altrettanto facilmente venir confusi coi nostri cristiani. Lo stesso nome fu applicato alle divinità misteriche sotterranee di Samotracia come pure a Ermes, Osiride, ed Iside. L'imperatore Adriano scrisse dopo il 130 che — in Egitto —  “gli adoratori di Serapide sono cristiani, e quelli che si dicono vescovi di Cristo sono devoti di Serapide.” È questo testo circa Christus e non Chrestus?

[38  2 Corinzi 1:21; 1 Giovanni 2:20, 2:27; Tertulliano (De Bapt. 7, De Res. Carn. 8).

[39] Chrestus fu un nome utilizzato a Roma nel terzo secolo. Ulpiano, prefetto del pretorio nel 222, ebbe due assistenti, uno dei quali si chiamava Chrestus; e Giustino (Apol. 1.4) scrisse: Del resto, per quanto attiene al nostro nome che ci viene contestato, noi siamo ottimi.  Per i marcioniti, Gesù fu il buon dio (Dialoghi di Adamanzio 2:9). I “cristiani” di Plinio e Traiano potrebbero essere stati “Paoliniani” che parlarono del loro buon dio, la sua crocifissione celeste, e la fine del mondo.
Tra l'altro, Chrestus è anche il nome proprio usato nel Codex Mediceus, il solo manoscritto di Tacito. Esso fu corretto più tardi da uno scriba che cancellò la e e pose una i al suo posto.

[40] Il termine “Cristiano” capita solo tre volte nel Nuovo Testamento (in Atti e 1 Pietro), e non nei vangeli; è assente dalle epistole di Paolo; e neppure può trovarsi negli scritti di Policarpo o Taziano. Harnack (Missions, I, pag. 97, nota 3) citato da Goguel (La Naiss. du Chr., pag. 211, numero 4) fornisce un testo originale che parla di cristiani ed ebrei che confessano Cristo; così, quei “Crist-iani” ebrei non erano cristiani, dato che si fa una distinzione.

[41] Si veda la nota 37. A questa si aggiunge l'osservazione seguente: Sulpicio Severo, che definisce Adriano e Marco Aurelio persecutori dei cristiani, scrisse che sotto Antonino (138-161) vi era stata pace per le Chiese. Comunque Antonino aveva soppresso un'insurrezione di ebrei nel 155. Perciò si deve fare una distinzione tra ebrei e cristiani. Su questo soggetto, si veda anche il Bulletin du Cercle Ernest-Renan, Numero 97, Febbraio 1963.

Nessun commento: