giovedì 5 ottobre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XXXI) — Il dio diventa uomo.

(segue da qui)

Il dio diventa uomo.

Sembra, allora, che possiamo affermare che l'uomo Gesù è una costruzione artificiale. Noi non sappiamo come, quando, o dove nacque; egli si mostrò nello stesso tempo come un profeta e un messia, un re e un sommo sacerdote, un autore di miracoli e vulnerabile di fronte alla violenza, adorato dalle masse e abbandonato da loro, circondato da personaggi simbolici (il re persecutore, il malvagio sommo sacerdote, il romano cattivo, il traditore ebreo, e così via). Egli scompare sotto i riflettori della critica; egli esiste solo nella notte della fede al pari del fantasma del padre di Amleto. Egli non è un prodotto dello Spirito Santo ma dello spirito umano. Egli è, nel Paradiso delle leggende, un precursore e un compagno di Guglielmo Tell.
Nel volto di quest'uomo improbabile che recluta seguaci, va in giro per la Galilea, offre discorsi, e raccoglie masse, c'è il dio che esegue miracoli, ritorna alla vita dopo la morte, e ascende al Cielo. Quei due esseri sono diversi: il dio non può essere un uomo, e l'uomo non può essere un dio. Comunque, essi sono fusi dai vangeli per creare un singolo personaggio: Gesù Cristo. Cosa accadde nella fantasia dei mistici che pensarono di star sperimentando gli inizi del cristianesimo, oppure che immaginarono quelli inizi nel corso delle loro estasi, le loro visioni, e i loro sogni? [51]
Gli dèi sono creati dagli uomini, e Gesù fu un dio “dal principio”; egli precede la storia umana; egli è l'oggetto di un culto. Uno avrebbe bisogno di essere un dio al fine di comprendere e scrivere la storia degli dèi; la storia del Cristo rassomiglia a quelle di altri dèi; conosciamo solo pezzi. Osserviamo che Gesù è un dio di mistero, gnosi, e magia, che ha molti tratti in comune con gli dèi orientali che lo precedettero e gli furono ancora contemporanei.
Egli indossò vari aspetti che suggeriscono un sincretismo che coinvolse lo gnosticismo, il quale si adattò a vari diversi sistemi religiosi. Forme e nomi variano, ma lo sfondo rimane o diventa lo stesso. Questo dio — che sia quello di Simon Mago, dei Naasseni, o di Saturnino, oppure di altre sette, che sia chiamato Gesù o qualcos'altro, e che si fosse o meno incarnato come un essere umano — discese dal cielo per recare salvezza ai credenti. In origine immateriale, egli assunse l'apparenza di un uomo e nacque miracolosamente da una vergine. Poi gli fu dato un padre umano e una genealogia. Infine, il tempo e il luogo della sua nascita erano considerati noti.  Nei testi cristiani noi testimoniamo questa trasformazione progressiva da un dio ad un uomo. La concezione di un essere umano divino è una circostanza piuttosto comune nella storia delle religioni. La leggenda cristiana, osservata da questa prospettiva, non offre niente di originale. Molti personaggi biblici sono antiche divinità; tra i più recenti, potremo comprendervi Ester e Mordecai, che sono nient'altro che l'antica dèa Ishtar e il dio Marduk.
Marcel Granet, nella sua Religion des Chinois, racconta un antico mito cinese: La nascita di Houji fu un atto del Cielo; è il Cielo che soffiò lo spirito celeste su sua madre. Houji aveva tutti i requisiti per essere associato al culto del Sovrano Celeste e per essere il mediatore della sua razza agli occhi del Potere Supremo. Questo non impedì alla gente dal continuare a dire che questo figlio del Cielo fosse anche il figlio di un uomo. Sarebbe stato uno scandalo che Jiang Yuan, vergine e madre del dio Houji, non avesse avuto alcun marito. Così, Houji fu in grado di avere un padre secondo gli uomini. Esistono tradizioni che dicono che Diku, il marito di Jiang Yuan, avesse qualche difficoltà prima che di arrendersi al miracolo divino. Comunque, egli cedette, e fu ricompensato col venir considerato il santo patrono della vita coniugale.
Nel mondo greco, lo stesso Zeus discese sulla terra. Là egli condivise il letto di Alcmena, e da quest'unione  nacque Ercole che, al pari di un messia, doveva terminare l'Età del Ferro e inaugurare l'Età dell'Oro. Prima di San Giuseppe, lo sposo di Alcmena, Anfitrione, si arrese al dio che aveva scelto sua moglie come una compagna temporanea. Il profeta Tiresia si rivolse ad Alcmena in quei termini: Gioisci, infatti tu hai dato al mondo il più valoroso dei figli... tu sarai venerata dal popolo di Argo. Più tardi, l'angelo Gabriele direbbe alla Vergine Maria: Tuo figlio sarà grande e sarà chiamato il Figlio dell'Altissimo; tutte le generazioni ti chiameranno.
Ulisse, Romolo, Alessandro, Solone, Pitagora, e Platone ebbero tutti nascite straordinarie. L'esempio di Platone è piuttosto impressionante: secondo Diogene Laerzio, suo padre fu avvisato in sogno della sua nascita, e su ordine di Apollo, egli ritardò la sua unione con Perictione e non le si avvicinò finché non avesse partorito. In modo simile, Giuseppe (secondo Matteo 1:24-25)  non conobbe sua moglie, finché lei ebbe partorito il suo figlio Gesù. Origene credeva (Contra Celsum, 1:37) che la storia circa Platone appartenesse alla categoria di miti intesi a spiegare la sapienza dei grandi uomini.
Più di duemila anni fa, la maggior parte dei greci credevano all'unione di Zeus con donne mortali e alla nascita di Ercole, Perseo, Eaco, Minosse, Ermes, Dardano, Tantalo, e altri la cui esistenza e avventure terrene furono considerate vere. Oggi, molti greci non credono più in quelle leggende, ma essi le hanno sostituite con quella di Gesù. [52]

NOTE

[51] Per il reverendo Frate de Grandmaison, l'unione all'interno della stessa persona pre-esistente... di due nature — la divina e l'umana — è un mistero al di là delle menti degli uomini. Non ci può essere perciò nessuna questione di giustificare direttamente la dottrina dell'Incarnazione, di illustrarla mediante ragioni intrinseche, come la sola verità. Quel dogma è ricevuto dalla Chiesa Cristiana Cattolica, la custode e interprete della dottrina autentica di Cristo (op. cit., pag. 211). L'appello all'autorità è evidentemente il solo modo per superare il problema.

[52] Troviamo l'idea dell'incarnazione anche in parecchie altre religioni, in particolare quelle dell'India. In maniera simile, un'iscrizione egiziana fa usare al dio Ammone le parole seguenti nel dialogo con Ramses o Sesostri: Io sono tuo padre, Io ti ho generato in dio; tutte le tue membra sono divine; è me che ti ha generato... possedendo la tua nobile madre.

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