domenica 3 dicembre 2017

Gesù era mai vissuto? — Prefazione


Il Dio di Coincidenza

Può qualcuno negare che

Una cosa dopo l'altra

In sequenza e logica

Mai vista prima

Non può essere che la

Interferenza di un Dio

Determinata a provare che

Ognuno che pretende

Di conoscere ora

Una cospirazione è

Demente?


(Kent Murphy)

A che serve un intelletto grossolano. — La chiesa cristiana è un'enciclopedia di culti preistorici e intuizioni dalle più svariate origini e perciò è così capace di essere missionaria: essa una volta poteva, e può adesso, giungere ovunque voglia, qui trovava e trova qualcosa di somigliante, cui può adeguarsi e sostituire a poco a poco il suo significato. Non l'elemento cristiano in essa, ma quello pagano-universale delle sue consuetudini è la base della diffusione di questa religione mondiale; i suoi pensieri, che si radicano in un terreno ebraico ed ellenico a un tempo, sin dall'inizio hanno saputo elevarsi al di sopra delle particolarità e delle sottili differenze nazionali e razziali, così come al di sopra dei pregiudizi. Si può pure ammirare la forza di far crescere insieme, una dentro l'altra, le realtà più disparate; non si dimentichi però la spregevole peculiarità di questa forza, — la sorprendente rozzezza e facilità nel soddisfarsi di ogni intelletto, all'epoca della formazione della Chiesa, tale da accontentarsi di ogni cibo e di digerire i contrasti come fossero ciottoli.
(Friedrich Wilhelm Nietzsche, Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali, Aforisma 70)

Che ci fossero un sacco di angeli e arcangeli nei vari giudaismi del I secolo è ora confermato pure dal teologo Mauro Pesce:
Dopo gli studi sulle origini giudaiche dello gnosticismo, dopo la scoperta dei  corpora di Nag Hammadi e qumranici, negli ultimi decenni è stato lo studio sistematico dell’ebraismo mistico a comporre un quadro molto più complesso e ricco del giudaismo antico. Questa ricerca recente ha modificato sostanzialmente la concezione del monoteismo ebraico riconoscendo in esso la capacità di includere, accanto al Dio sovrano, se non una dualità e un «binitarismo» (Segal, Boyarin) almeno entità divine come lo Spirito, la Sapienza, la Memra/il Logos, il Nome, la Gloria che sono emanazioni o manifestazioni di Dio, autonome, ma collegate variamente con la divinità. Ma del mondo divino fanno parte anche personaggi e figure ideali semidivine o sovrumane come l’angelo portatore  del Nome, il Primogenito, l’Uomo celeste, una serie di grandi figure angeliche, Metatron, il figlio dell’uomo, Enoch, Melchizedek, Seth. In sostanza, nel giudaismo di età ellenistico-romana la divinità si manifesta in modo polimorfico.(fonte)

Così l'apologeta cristiano Larry Hurtado, un altro teologo sotto mentite spoglie di storico, crede di poter liquidare il libro di 700+ pagine del dr. Richard Carrier contro l'esistenza di Gesù semplicemente puntando il dito alla presunta mancanza di angeli e arcangeli nominati “Gesù/Giosuè” nel periodo immediatamente pre-cristiano.
  Non c'è alcuna prova di un “arcangelo ebraico Gesù” in nessun documento ebraice del secondo tempio. Abbiamo riferimenti agli arcangeli, per essere sicuri, e con vari nomi come Michele, Raffaele, Yahoel e Ouriel. Abbiamo anche riferimenti ad altri esseri celesti, come il misterioso Melchizedec nei testi di Qumran. In effetti, nei testi ebraici del secondo tempio e (più tardi) nei testi rabbinici c'è un'intera galassia di angeli nominati e ranghi di angeli. Ma, ripeto, non esiste un essere chiamato “Gesù”. Invece, tutte le istanze del secondo secolo del nome sono per figure storiche. Dunque, la presunta figura di "background" per il Gesù “mitico” di Carrier è una chimera, un'illusione nella mente di Carrier basata sulla mancanza di familiarità con le antiche prove ebraiche.
(Larry Hurtado, mia traduzione da
qui)

L'affermazione di Hurtado è semplicemente falsa. Secondo J. M. Robertson (Pagan Christs, pag. 40-41), già la lettura del libro biblico di Giosuè
“...ci induce a pensare che egli [Giosuè] avesse diversi attributi del dio-Sole e che, come Sansone e Mosè, egli fosse un'antica divinità ridotta allo status umano. Ciò spiegherebbe come mai egli venga posto sullo stesso piano di Mosè riguardo all'istituzione del rito della Pasqua e della circoncisione e come mai a lui venga attribuito il miracolo di avere fermato il cammino del sole, un prodigio che va al di là di tutti quelli attribuiti a Mosè. Nell'Esodo [Esodo 34:11], viene profetizzato che un Angelo, nel nome di Yahweh, avrebbe condotto Israele al trionfo contro gli Amorriti, gli Ittiti e i Gebusei, vale a dire proprio l'elenco (a parte una) delle conquiste effettuate dal Signore per mezzo di Giosuè. In virtù del fatto di essere in possesso del nome magico, egli viene identificato nel Talmud con il mistico Metatron, identificato a sua volta con il Logos. Il nome Giosuè/Gesù, pertanto, già nel Pentateuco è associato ai concetti di Logos, Figlio di Dio e Messia”.

Quindi il nome Giosuè/Gesù è un titolo messianico. Perciò il Gesù dei vangeli non è una figura concreta, quanto piuttosto il protagonista di un racconto creato perché il sistema di credenza potesse fondarsi su un contesto storico.

Un'ulteriore conferma che i primi cristiani chiamarono Metatron col nome di Giosuè/Gesù viene da un'antica accusa rivolta dagli ebrei talmudici contro lo stesso Gesù dei vangeli. Nel testo noto come Toledoth Yeschu, viene narrato come nel santuario vi fosse una pietra che il Patriarca Giacobbe aveva spalmato d’olio. In questa pietra
«...erano scritte le lettere di YHWH, e chiunque le avesse apprese, avrebbe potuto fare ogni cosa che voleva.  Ma poiché i saggi temevano che i discepoli di Israele potessero apprenderle e così devastare il mondo, essi deliberarono che nessuno potesse comprenderle. Due cani sfrontati vennero legati a due colonne di ferro all'entrata del luogo delle offerte bruciate, e se mai qualcuno vi fosse entrato e avesse imparato quelle lettere, non appena fosse uscito dal santuario, i cani avrebbero abbaiato contro di lui; se allora egli fosse stato atterrito da loro, le lettere sarebbero svanite dalla sua memoria.
Venne questo Gesù, entrò nel santuario, interpretò il valore di quelle lettere, le scrisse su una pergamena, tagliò un lembo di carne dal proprio femore e ve la nascose; quindi, pronunciato il nome divino, la pelle si richiuse. Quando uscì fuori i cani sfrontati gli abbaiarono contro, e le lettere svanirono dalla sua memoria. Si recò a casa, si tagliò la pelle col suo coltello, estrasse lo scritto, apprese le lettere, andò e raccolse trecentodieci dei giovani di Israele.»

(Toledoth Yeschu, 1:3, mia enfasi)

Si tratta certamente di una storiella deliberatamente satirica, ma l'accusa a Gesù del furto del Nome di Dio non è affatto da sottovalutare. Ecco chi possedette legittimamente il Nome di Dio per Esodo 23:20-23:
«Io mando un angelo davanti a te per proteggerti lungo la via, e per introdurti nel luogo che ho preparato. Davanti a lui comportati con cautela e ubbidisci alla sua voce. Non ribellarti a lui, perché egli non perdonerà le vostre trasgressioni; poiché il mio nome è in lui. Ma se ubbidisci fedelmente alla sua voce e fai tutto quello che ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici, l'avversario dei tuoi avversari; poiché il mio angelo andrà davanti a te e ti introdurrà nel paese degli Amorei, degli Ittiti, dei Ferezei, dei Cananei, degli Ivvei e dei Gebusei, e li sterminerò.


Così il grande miticista (il più grande di tutti i tempi, a mio personale giudizio) Louis Gordon Rylands:
Nel verso 23 si fa la promessa che sotto la guida di questo angelo saranno conquistate certe tribù. E quelle tribù furono veramente conquistate sotto la guida di Giosuè, come è riferito successivamente. Giosuè si identifica così con un “angelo” inviato da Dio. Nel passo citato gli sono attribuite severità e autorità, e a Dio si fa dire, “il mio nome è in lui”. Il nome “Giosuè” (Jeschua) si potrebbe interpretare Jah-aiuta, o Jahvè è salvezza. Quest'interpretazione è affermata da Giustino nel suo Dialogo con Trifone, così che anche le parole “il mio nome è in lui” puntano a Giosuè come colui che era stato originariamente l'“angelo” promesso, se non qualcosa di più elevato. [C'è un altro esempio di una simile correzione successiva dei documenti di Giudici 6. Nel verso 12 è detto che un angelo del Signore apparve a Gedeone; poi nel verso 14 troviamo quelle parole “E Geova [tradotto in A.V. “il Signore] si rivolse a lui”. Evidentemente nella versione primitiva della storia fu Geova stesso che si presentò da Gedeone. Si veda anche Esodo 3:2, 4. Deuteronomio 23:16.].
(Did Jesus Ever Live?, pag. 36-37, mia traduzione e mia enfasi)

L'ironia è che lo stesso Hurtado pensa che Giosuè sia un essere leggendario, non mitico.  Il punto è che la leggenda di Giosuè è un'evemerizzazione dello stesso mito di Jahvè prima, e dell'“angelo di YHWH” dopo.



Dalla seguente tabella di confronto (merito di Ben C. Smith) tra due dèi che muoiono e risorgono ― rispettivamente il Gesù di Paolo e il fenicio Baal ―, risulta estremamente probabile che il primo fosse altrettanto mitico quanto il secondo, con buona pace del teologo Hurtado.

[Tutte le citazioni relative a Baal sono state liberamente estratte e tradotte da qui.]

Baal
Gesù
È chiamato “Signore”. Significa “Signore”.
Nella tomba passa più di un giorno: 

Un giorno, giorni passarono. .... Un giorno, giorni passarono. Da giorni a mesi. .... Un giorno, giorni passarono, da giorni a mesi, da mesi ad anni. Poi, nel settimo anno, il Divino Môt parlò al Potentissimo Baal; alza la sua voce e grida ....”
Nella tomba passa più di un giorno:

“...fu sepolto e resuscitò il terzo giorno secondo le Scritture.”
(1 Corinzi 15:4)
È chiamato “colui che cavalca le nubi”. Cavalca le nubi:

“...poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore.”
(1 Tessalonicesi 4:17)

“Io guardavo nelle visioni notturne, ed ecco sulle nubi del cielo venire uno simile a un Figlio dell'uomo; egli giunse fino all'Antico di giorni e fu fatto avvicinare a lui. A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto.”
(Daniele 7:13-14) fu applicato a Gesù.
Come dio della pioggia, permetteva un buon raccolto:

“Secchi sono i solchi dei campi, O Shapash; aridi sono i solchi dei campi di El; Baal ha trascurato i solchi della sua coltivazione. Dov'è il Possente Baal? Dov'è il Principe, il Padrone della Terra?”
Gesù è paragonato alle primizie del campo:

“Ora, invece, Cristo è resuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.”
(1 Corinzi 15:20)
A lui risorto si associano pane e vino:

“Sì, mangia davvero il pane dell'onore. Sì, bevi davvero il vino del favore.”
A lui risorto si associano pane e vino:

“...il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse partecipazione con il sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è forse partecipazione con il corpo di Cristo?”
(1 Corinzi 10:16)
È obbediente fino alla morte:

Baal e Môt: Baal deve entrare nelle fauci di Môt e deve discendere nella sua bocca.”

Baal e Môt: “E discendi nella dimora di libertà nelle profondità della terra, e sii annoverato tra quelli che discendono nella terra, e tu conoscerai il nulla, come i mortali, poiché sarai diventato come uno che è morto!” Il Possente Baal obbedisce.
È obbediente fino alla morte:

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.”
(Filippesi 2:5-11)
Discende nei cieli inferiori:

Baal e Môt: Baal deve entrare nelle fauci di Môt e deve discendere nella sua bocca.”

Baal e Môt: “E discendi nella dimora di libertà nelle profondità della terra, e sii annoverato tra quelli che discendono nella terra, e tu conoscerai il nulla, come i mortali, poiché sarai diventato come uno che è morto!” Il Possente Baal obbedisce.
Discende nei cieli inferiori:

“Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma che significa la parola «ascese», se non che prima era disceso nelle parti inferiori della terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.”
(Efesini 4.8)

“Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito. E in spirito andò ad annunciare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua.”
(1 Pietro 3:18-20)
Assume la parte di uno schiavo:

Baal e Môt: “Messaggio di Baal il Potente, la parola del Più Potente dei Guerrieri: 'Ave, Divino Môt, figlio di El, Morte! Io sono il tuo schiavo, sono il tuo schiavo per sempre'.”
Assume la parte di uno schiavo:

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.”
(Filippesi 2:5-11)
Diventa simile ai mortali:

Baal e Môt: Baal deve entrare nelle fauci di Môt e deve discendere nella sua bocca.” Baal e Môt: “E discendi nella dimora di libertà nelle profondità della terra, e sii annoverato tra quelli che discendono nella terra, e tu conoscerai il nulla, come i mortali, poiché sarai diventato come uno che è morto!” Il Possente Baal obbedisce.
Diventa simile ai mortali:

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.”
(Filippesi 2:5-11)
Muore:

Baal e Môt: “Baal è morto!” ... “Siamo venuti su Baal, inghiottito nella terra. Morto è Baal il Potente! Perito è il Principe, Padrone della Terra!” .... “Poichè sicuramente perito è egli”.

Baal e Môt: “Gli dei vengono da te. Ecco! I morti vengono a te”.
Muore:

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.”
(Filippesi 2:5-11)

“Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito. E in spirito andò ad annunciare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua.”
(1 Pietro 3:18-20)
Ritorna alla vita:

Baal e Môt: “Ma se il Possente Baal vive, se esiste il Principe, il Padrone della Terra, allora in un sogno di El il Gentile il Compassionevole, in una visione del Creatore di Tutte le Creature, che i cieli facciano piovere olio, che gli uadi scorrino il miele, allora io saprò che vivo è il Possente Baal, rinato è il Principe, Padrone della Terra”.
Ritorna alla vita:

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.” (Filippesi 2:5-11)

“Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito. E in spirito andò ad annunciare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua.”
(1 Pietro 3:18-20)
Interagisce coi morti:

Baal e Môt: “Gli dei vengono da te. Ecco! I morti vengono a te”.
Interagisce coi morti: 

“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.”
(Filippesi 2:5-11)

“Anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito. E in spirito andò ad annunciare la salvezza anche agli spiriti che attendevano in prigione; essi avevano un tempo rifiutato di credere quando la magnanimità di Dio pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l'arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell'acqua.”
(1 Pietro 3:18-20)
Conquista la morte:

“Perché combatti tu [Môt] col Possente Baal? Come in verità il toro El tuo padre ti ascolterà? Sicuramente egli minerà le fondamenta del tuo trono; sicuramente egli rovescerà il trono della tua regalità, invero, spezzerà lo scettro del tuo dominio”.
Conquista la morte:

“L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte”.
(1 Corinzi 15:26)
Riceve un regno e un trono:

Baal e Môt: “Che sieda Baal sul trono del suo regno, assiso sullo scranno del suo dominio!” .... “Siede Baal sul trono della sua regalità, assiso sullo scranno del suo dominio”.
Riceve un regno e un trono:

“...del Figlio invece dice: «O Dio, il tuo trono è per i secoli dei secoli, lo scettro del tuo regno è scettro di giustizia.”
(Ebrei 1:8)

“Il tuo trono, o Dio, dura in eterno; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia.”
(Salmo 45:6)
La morte da lui sconfitta viene personificata:

Baal e Môt: “Perché combatti tu [Môt] col Possente Baal? Come in verità il toro El tuo padre ti ascolterà? Sicuramente egli minerà le fondamenta del tuo trono; sicuramente egli rovescerà il trono della tua regalità, invero, spezzerà lo scettro del tuo dominio”.
La morte da lui sconfitta viene personificata:

“Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?”
(1 Corinzi 15:54-55)
La sorella svolge un ruolo nella sua resurrezioneNei vangeli le donne svolgeranno un ruolo nella sua resurrezione.

Così Rylands:
 Si potrebbe supporre che i sacerdoti che, dopo il ritorno da Babilonia, redassero gli antichi documenti nell'interesse del culto monoteistico di Jahvè, avessero ridotto lo status di Giosuè, prima a quello di un angelo, e poi fatto una distinzione tra l'angelo e Giosuè come il leader reale degli israeliti. [Un'analogia classica si trova nell'Eneide, il cui eroe è considerato dallo studioso italiano, il prof. Pais, essere stato un antico dio latino.] Nel Libro di Giosuè, versi 13-15, si descrive la visita dell'angelo promesso a Giosuè allo scopo di poter introdurre la separazione di Giosuè dall'angelo; ma niente di ulteriore si ascolta intorno a quest'angelo; e, come detto sopra, tutte le conquista si fanno sotto la guida dello stesso Giosuè. Dal momento che il visitatore celeste di Giosuè descrive sé stesso come capitano dell'esercito del Signore, potremo concludere che quello in precedenza è ciò che si suppose essere stato Giosuè stesso. 
(ibid., pag. 39, mio grassetto)
Non esiste più nessuna differenza tra la morte e la resurrezione di Gesù e la morte e resurrezione di qualsiasi altro dio pagano, tra l'essere arcangelico adorato da Paolo e qualsiasi altro angelo o arcangelo ebraico del periodo. Perché Gesù era soltanto una forma tra le altre che la divinità adorata dagli ebrei manifestava ed esprimeva di continuo in modo polimorfico, soltanto in ciò che non fosse compromesso con la materia e con la Storia. E la crocifissione di Gesù, che l'apologeta cristiano Hurtado si ostina a considerare il fatto storico assolutamente più certo della vita di Gesù, non era altro che una sacra ordalia, un dramma cosmico, un evento celeste, fuori dal tempo, mitico.

Il libro di Rylands merita certamente di venir tradotto in italiano. Cosa che non ho esitato a fare, partendo dalla sua Prefazione.




GESÙ ERA MAI VISSUTO?



DI


L. GORDON RYLANDS,
B.A., B.Sc.

LONDON: WATTS & CO.,
5 & 6 JOHNSON’S COURT, FLEET STREET, E.C.4


Prima pubblicazione 1935
Seconda Edizione 1936

Stampato e Pubblicato in Gran Bretagna da C. A. Watts & Co. Limitated, 5 & 6 Johnson's Court, Fleet Street, Londra, E.C.4


PREFAZIONE

In un lavoro così breve come quello presente è stato impossibile definire con qualche grado di completezza la prova in supporto di tutte le dichiarazioni ivi contenute. Si spera, comunque, che sia stato presentato abbastanza per fare apparire ragionevoli le conclusioni raggiunte. Lettori che desiderano una prova più dettagliata potrebbero consultare le opere degli scrittori ai quali si fa riferimento.
Questo libro non è in alcun senso un attacco alla religione cristiana. Il mio unico motivo è stato il desiderio di raggiungere una verità storica. Ma se qualcuno pensa che probabilmente la religione deve soffrire per la ri-trasformazione di Gesù da un uomo al Figlio di Dio che egli era originariamente, io deriverei la sua attenzione al fatto che W. B. Smith, Arthur Drews, Edouard Dujardin, ed Albert Kalthoff — nei quali anche, senza dubbio, l'amore della verità fu un movente — hanno intrapreso tutti la confutazione della storicità di Gesù nell'interesse della religione.

L. G. R.

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