mercoledì 27 settembre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XXIV) — L'apparizione del dio Gesù.

(segue da qui)

L'apparizione del dio Gesù.

Quando e come apparve il nome di Gesù? (Si veda la nota a pagina 89.)
A parte i vangeli, che sono molto più tardi di quanto assumono alcuni, sembra che Gesù fu introdotto allo gnosticismo da Saturnino attorno agli anni 115-120. Per lui, Gesù fu incorporeo e ingenerato; sarebbe un errore credere che egli fu considerato allora un essere umano. Agli occhi degli gnostici, questo Gesù fu un essere divino; egli prese il posto della Madre di Tutti i Viventi; il primitivo femminino sacro dei primi gnostici scomparve di fronte al dio Gesù.
Per il Pastore di Ermas, Gesù è un arcangelo; se guardiamo alla Didachè, essa non sa di nessun Gesù storico.
L'Apocalisse, le cui porzioni ebraiche furono scritte attorno al 69 e poi cristianizzate molto più tardi (indubbiamente dopo il 135), sa a sua volta di un Gesù divino, ma disegna numerosi ritratti di lui che sono difficili da riconciliare: un Messia celeste, un Agnello ucciso alla fine del mondo, un Sommo Sacerdote celeste, il Bambino della Sposa dell'Agnello e di Yahweh che sfugge al Drago e ascende al cielo. Là, Gesù non è ancora un uomo. [42] Lungi dal soccombere ai suoi nemici, questo Messia stabilisce un Regno ebraico sulle rovine dell'Impero romano; questo non è il nostro Gesù. [43]
Nel testo originale delle epistole di Paolo, il nome di Gesù appare secondario; esso fu aggiunto a Cristo che, per l'apostolo, era un dio di un mistero, un redentore, un nemico della Legge ebraica che fu crocifisso nel cosmo dal principe del mondo (Yahweh), e dai demoni planetari che sorvegliavano le anime imprigionate. [44]
In modo simile, nell'epistola agli Ebrei (attorno al 145), Gesù il Sommo Sacerdote celeste, Sacerdote del Dio Altissimo, fu capace di “assumere l'aspetto” di uomini, ma il suo corpo e il suo sangue vennero dal cielo. Egli era superiore agli angeli; egli non era ancora umano.
Per il Vangelo di Pietro, il Cristo fu un gigante più alto del cielo; egli fu identificato con una croce celeste e non patì nessun dolore.
Secondo l'Ascensione di Isaia (11.7.14), Gesù fuoriesce dal grembo di Maria senza essere visto da alcuno. Il Vangelo dell'Infanzia di Giacomo (17:20) ci racconta che la Vergine partorì senza mostrare alcuna traccia di un parto di qualsiasi tipo, il che significa che la Vergine stessa non fu umana in natura. Gli Atti di Giovanni ci mostrano un Gesù che può mutare il suo aspetto a volontà, che non ha bisogno né di cibo né di sonno e che non lascia nessun'impronta sul terreno.
Nel tardo secondo secolo o agli inizi del terzo, Clemente di Alessandria (Pedagog. 1.2.91; Fragm. 3.3.210) credeva che quando Giovanni toccò il corpo del Cristo, egli vi passò la sua mano attraverso senza incontrare alcuna resistenza dalla carne. Origene (Contr. Cels. 2:64, 3:41) affermò di sapere che il corpo di Gesù fu etereo e divino. Dopo il 365, Ilario di Poitiers ricordava che il corpo di Cristo non si sottoponeva alla legge naturale, come quando egli camminò sull'acqua e passava attraverso porte chiuse. La sua carne fu unica poiché era stata concepita dallo Spirito Santo (De Trinitate 10:23) [Si veda la nota di pagina 90].
 Marcione (attorno al 140) nel suo Evangelion ha un Gesù che discende dal cielo come il figlio di Dio nella forma di un uomo adulto, ma egli non è un uomo; egli possiede un corpo etereo, incorruttibile. Egli è uno spirito salvatore, un fantasma. Pure per Giustino, attorno al 150, il dio Gesù è fatto di etere e assume una forma umana. È perfettamente naturale che successivamente i discepoli e la gente non avrebbero più capito quelle sottigliezze teologiche e sarebbero giunti a considerare Gesù come un uomo. [45]
Sembra che la responsabilità di questo fallimento di comprensione risalga a Marcione, il quale fu il primo ad aver concepito l'epifania terrena di Gesù. In lui, noi intravediamo il “punto di svolta” della metamorfosi da un dio ad un individuo storico. I suoi discepoli in effetti assunsero che il periodo di tempo che separa Marcione da questa epifania fosse un centinaio d'anni. La famosa espressione “nel quindicesimo anno del regno di Tiberio” — ossia l'anno 28-29 — suggerisce che un centinaio d'anni fu ricavato dall'anno 128-129, il quale allora sarebbe evidenziato come l'anno della rivelazione a Marcione della comparsa di un essere divino sulla Terra. La data dell'arrivo di un dio che non fu storico non poteva essere stata fornita da Marcione, ma i suoi discepoli la calcolarono quando ebbero bisogno di fissare la data della manifestazione di un profeta nel quale si incarnò Dio. [46] Infine, la data fu sfruttata prontamente dai discepoli di Giovanni il Battista come quella della manifestazione del loro maestro, e serve a tale scopo nel vangelo di San Luca.

NOTE

[42] Il veggente dell'Apocalisse ci dice (20:2) che un angelo discese dal cielo e sottomise il Drago per un millennio.

[43] V. Cahier Renan, Numero 12: “Le mythe samaritain d’Hélène”. Fu contro questo sacro femminino che gli Scritti Clementini si ribellarono. Alcune sette gnostiche che precedettero il cristianesimo (i Naasseni) o i vangeli (i Nicolaiti) adoravano lo Spirito Santo femminino, che era la Madre di Dio e di Tutti i Viventi. Giungendo in linea diretta dalla Grande Madre d'Asia e del Mediterraneo, lei nella Chiesa venne interpretata misticamente come la sposa di Cristo. La Vergine Maria, una replica della Dèa della Fertilità, non fu una figura storica. La Madonna esisteva già molti secoli prima del cristianesimo, e le statuette di Iside mostrano l'immagine della Vergine col Bambino. Così, non costituì una difficoltà che Maria prestasse il suo nome alla sua apparizione più antica come la dèa di sorgenti e alberi, e che si costruissero chiese sui siti di templi pagani. Giustino si lamentò (1 Apol. 64) al vedere pagani erigere presso le sorgenti la statua della vergine pagana da loro chiamata Persefone.

[44] Alcune porzioni delle epistole e dell'Apocalisse sono composte interamente nella forma di strofe poetiche; il loro testo è liturgico, non storico.

[45] Gesù è il nome del Cristo divino trasformato in un uomo (Giustino: Apol. 2). In modo simile, Krishna è il nome del reincarnato Visnù. L'Ascensione di Gesù e l'Assunzione della Vergine sono semplicemente la conseguenza della loro natura divina; essi dovevano essere rispediti al cielo da cui erano discesi.



[46] Si veda Couchoud, Jésus le dieu fait homme, pag. 162 e nota 2.

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