giovedì 22 gennaio 2015

Il Gesù Storico Colpisce Ancora... ...o Paolo? Il Curioso Caso del Prof Stevan Davies

 
«Credi in coloro che cercano la verità. Dubita di coloro che la trovano» 
(André Gide)


La Domanda delle Domande
che rappresenta il culmine di tutti gli studi su Gesù e le origini cristiane, e che segna il sottile discrimine tra la più esasperata ed esasperante follia apologetica cristiana e il più totale sacrosanto diritto degli atei di sputare addosso ''alla mamma'' di Francesco I qualificandola dei peggiori attributi senza timore di ricevere pugni come mai è stato fatto da quando la chiesa cattolica perse capacità di mordere, è la seguente:

Se i miticisti hanno davvero ragione che le religioni
(specie nel I secolo dell'Era Comune) generalmente iniziano con un genere particolare di esperienza religiosa (sogni, possessioni, visioni, allucinazioni e schizofrenie di varie tipo), perché attribuire quella prima esperienza d'origine a Paolo (o a Pietro prima di lui), piuttosto che a Gesù di Nazaret?

Uno studioso che già stimavo quando ero storicista tenta di rispondere a quella domanda, e la solleva a modo suo facendo esplicita menzione del ''movimento intellettuale chiamato Miticismo'':
Gesù di Nazaret ebbe davvero poco a che fare con l'iniziale fondazione e diffusione del cristianesimo, o così io sosterrò. Inoltre, io mantengo che la descrizione dell'importanza della carriera di Gesù come un esorcista, fornita e poi rigettata nel vangelo di Marco, e la visione dell'originante impeto pentecostale del movimento cristiano presentato negli Atti degli Apostoli di Luca, sono in generale corretti e che quelle descrizioni della carriera di Gesù e del sorgere del movimento cristiano spiegano sufficientemente l'origine del cristianesimo.
Di recente un movimento intellettuale chiamato Miticismo ha ricevuto considerevole attenzione. Il Miticismo sostiene che Gesù di Nazaret mai esistò del tutto. Afferma che il movimento cristiano lo inventò come figura fondativa, una mitica entità celeste scesa giù sulla Terra. Le collezioni dei detti a lui attribuiti, e le azioni apparentemente da lui eseguite, sono interamente inventate o fraintese secondo il miticismo.
L'argomento dei Miticisti è fondato sul fatto che i nostri più antichi testi cristiani sopravvissuti, le epistole del Nuovo Testamento, non mostrano quasi nessun interesse nella vita o insegnamenti di Gesù. Tranne che per la sua ultima settimana sulla Terra, non c'è quasi niente di tale interesse mostrato negli Atti degli Apostoli. L'interesse alla storia della vita di Gesù fu sorprendentemente tarda a svilupparsi, e quando si sviluppò fece così quasi interamente attraverso la rielaborazione e creazione di leggende a-storiche e di storie di miracoli e, nel caso del Vangelo di Giovanni, mediante racconti di una divinità venuta sulla Terra. In verità, c'erano realmente solo due racconti, quello di Marco, e quello di Giovanni, e il secondo potrebbe essere dipendente dal primo per la sua narrazione di base. Io tenterò di spiegare perchè questo era il caso, e perchè il Gesù storico fu di così poco interesse ai primi cristiani. Io non sto tentando un argomento miticista qui, ma io penso che i Miticisti hanno scoperto problemi nelle presunte teorie di senso comune del Gesù storico che meritano di essere prese seriamente.

Quel che io star discutendo immediatamente di seguito non saranno novità sorprendenti agli studiosi biblici: assume quel che gli studiosi generalmente conoscono e ipotizza che quel che essi sanno sia corretto, vale a dire che noi sappiamo davvero poco circa Gesù. E allora, in modo abbastanza ragionevole, io sollevo la domanda: perchè? Se Gesù fu il fondatore del movimento cristiano, perchè i cristiani si preoccupavano così poco circa la sua vita e dottrine al punto da fallire di trattenere testimonianze ragionevolmente accurate su di loro? E perchè, man mano che passava il tempo, le testimonianze della sua vita e insegnamenti cominciarono a venir create a partire dall'immaginazione? Cosa iniziò il movimento cristiano se Gesù non lo iniziò? Oppure egli lo fondò, ma nondimeno la storia della sua vita e il programma delle dottrine aveva poco a che fare con esso? Io suggerirò risposte a quelle domande brevemente.

(mia libera traduzione e mia enfasi dell'introduzione a Spirit Possession and the Origins of Christianity di Stevan Davies, novembre 2014)

 

Si noti che il prof Stevan Davies viene incontro ai Miticisti non solo nella sottolineatura del Silenzio Imbarazzante su Gesù nelle prime fonti ma anche nel totale riconoscimento che il cristianesimo non fu fondato affatto, come vuole la vulgata corrente, da quelle ridicole e infantili apparizioni post-pasquali del Cristo Risorto, bensì da gente in preda ad estasi ed allucinazioni quotidiane e per nulla collegate ad un evento scatenante quale può essere la ''dissonanza cognitiva'' provocata dalla crocifissione romana di Gesù. 
Su queste basi certamente può iniziare un sincero dialogo tra miticisti e storicisti. Non si ode nulla delle pure stronzate tanto di un Bart Errorman o di un Maurice Casey quanto delle assurde farneticazioni di un Jerim Pischedda o di un McGrath.


Leggo da Amazon:
Stevan Davies sostiene che il Gesù di Nazaret storico aveva poco a che fare con l'iniziale fondazione e diffusione del cristianesimo, respingendo le opinioni solite che il movimento cristiano fu avviato dagli insegnamenti di Gesù, o dalle storie di Gesù che fu visto vivo dopo la sua morte. È stata l'esperienza di Gesù del possesso dello Spirito Santo, e quindi le esperienze del possesso dello Spirito Santo di ebrei e Gentili in tutto l'impero romano, ad aver dato origine alla religione cristiana. Oltre a tutto il testo del Jesus the Healer questo libro contiene importanti nuovi saggi sulle origini pentecostali del cristianesimo, e sulle apocrife Odi di Salomone come prova di un pre-cristianesimo. Apprezzamenti per Jesus the Healer:  ''Stevan Davies offre una lettura affascinante dei vangeli che tiene conto seriamente della loro descrizione di Gesù come di un esorcista posseduto dallo Spirito e guaritore." Elaine Pagels, Princeton University, autore di I vangeli gnostici "La ricerca di Gesù ha generato una serie di studi seminali da tempo, ma nessuno più brillante, sorprendente, e coinvolgente di questo. Esclusivamente sulla base dell'antropologia laica e della psicologia, Davies fa un caso convincente a favore di un Gesù guaritore posseduto dallo Spirito ed esorcista. . . L'opera è un tour de force che si apre un panorama del tutto nuovo su Gesù e le forze che ha scatenato." Walter Wink, Auburn Theological Seminary "Gesù emerge non solo come un guaritore ed esorcista di sofferenti indemoniati, ma come uno che è, a volte, a sua volta posseduto dallo spirito. Il quadro che ne risulta porta Gesù e la sua gente in un mondo di guaritori e di profeti, di sofferenti e seguaci coerenti con ciò che sappiamo delle società contadine coloniali." Erika Bourguignon, Ohio State University, autrice di Religion, Altered States of Consciousness, and Social Change "Che dire della recente ipotesi di Stevan Davies che Gesù era un guaritore estatico che ha insegnato agli altri come incontrare Dio in estasi? Gesù stesso parlava in modo giovanneo quando in estasi e parlava in modo sinottico, quando non è in estasi. Questo spiega entrambe queste tradizioni altrettanto primitive e spiega anche quell'ampia fascia di trance e possessione dallo Spirito nella Chiesa primitiva " John Dominic Crossan, autore di Jesus: A Revolutionary Biography e The Historical Jesus.




D'altra parte, domande così eccezionali, che vanno a cogliere dritto nel segno del vero problema, mi trovano veramente impreparato, costringendomi ad intentare sul campo una disperata apologia di me stesso, nella speranza che anche stavolta Richard mi togli le castagne dal fuoco.

E sia questa la mia apologia.

La mia riluttanza a concedere priorità temporale (e relativamente maggior primato fondativo) all'esperienza estatico-allucinatoria di un Gesù storico rispetto a quella di Paolo (o dei Pilastri prima di Paolo non cambia molto) è che mi risulta davvero molto difficile capire che tipo di informazioni credibili, se quello fosse stato il caso, avrei avuto intorno a tale presunta esperienza allucinatoria di Gesù.

A meno che tu, o lettore, non sia quel pezzente idiota di Pier Tulip, concorderai intanto sul fatto che Paolo è la mia prima fonte (perfino se qualcun altro scrisse in sua vece!) e che lui (o chi per lui) non mi dà alcuna indicazione sulla presunta esperienza estatico-allucinatoria di tal Gesù di Nazareth che sortisca qualche tipo di effetti sul nascente movimento cristiano delle origini, nessun indizio neppure sull'esistenza stessa di tale esperienza estatico-allucinatoria di Gesù. 

Paolo scrisse una serie di lettere in cui spiega il senso e il significato delle proprie esperienze religiose, in che modo gli sembrava di subire una sorta di rivelazione divina da un essere celeste. Paolo non indica, tuttavia, che questa rivelazione fosse informata da un principio di estasi esperito parimenti dall'uomo Gesù di Nazareth prima della sua morte.

Il fatto che Paolo è la prima fonte non significa necessariamente fare della sua esperienza mistica quella che ha dato origine alla fede e alla pratica cristiana, ma non vedo alcun modo legittimo per risalire a esperienze mistico-allucinatorie precedenti esperite non da Paolo ma da qualcun altro, fossero pure i Pilastri, tantomeno un Gesù storico. Paolo certamente non aiuta molto in questo sforzo, poichè Paolo sostiene che il suo vangelo è stato rivelato a lui direttamente da Dio e che altri uomini non hanno insegnato nulla al suo vangelo tantomeno aggiuntovi qualcosa. Quella netta affermazione di Paolo anzi sembra quasi una diretta smentita della tesi del prof Davies, il quale invece sostiene che fu Gesù, dunque un uomo!, ad aver insegnato ai Pilastri e a Pietro come cadere facilmente preda di estasi e possessioni mistiche. Ma il punto è che i Galati volevano sentirsi dire da Paolo esattamente quello che Paolo gli stava dicendo: che non aveva ricevuto nulla da nessuno ma doveva tutto alla propria estatica immaginazione. Solo così poteva accampare pretese di apostolato AL PARI DEGLI ALTRI E DI CEFA. Paolo indica che altri prima di lui parteciparono a qualche tipo di esperienza estatica con l'essere celeste in questione (1 Corinzi 15:8) - laddove che lui fosse un persecutore di quelle persone prima che si unì a loro ormai ci credo sempre meno. Anzi, non ci credo affatto.  L'unica cosa certa che dice Paolo a proposito del movimento cristiano prima di irrompere lui sulla scena è che c'erano alcune persone che credevano che un essere crocifisso fosse risorto dai morti. Cosa ha generato quella credenza Paolo non lo dice. Ma possiamo intuirlo facilmente secunda facie.

Così Paolo non mi dà alcuna informazione circa le presunte esperienze religiose di questo misterioso essere crocifisso, ma i vangeli mi dicono alcune cose su Gesù. I folli apologeti del consensus ritengono più probabile che alcune delle cose che Gesù ha detto e fatto durante la sua vita avessero indotto ''in qualche modo'' (e Dio solo sa cosa possa significare ''in qualche modo'': vale a dire, nessuno lo sa, nessuno lo ha mai saputo!) i suoi seguaci ad avere esperienze mistico-allucinatorie che li hanno convinti che Gesù fosse stato resuscitato dai morti, oppure, se davvero la storia della Resurrezione era da intendersi come una favola fin dal primo giorno in cui fu messa per iscritto, quantomeno che Gesù fosse asceso al cielo quale Signore della Gloria. Quello che mi preoccupa è la reale scarsissima misura, di ciò che si legge tra le righe dei vangeli, di quel che è necessario per sostenerne sia pure vagamente o alla lontana la veridicità.  Gli scritti di Paolo non solo non confermano questo scenario, ma col loro Profondo Silenzio su qualsiasi cosa circa l'essere Gesù (a parte la concezione atemporale e astorica della crocifissione e resurrezione) sembrano addirittura escluderlo.  Dopo tutto, i vangeli ci dicono che le cose che Gesù aveva fatto e le esperienze che avevano esperito i suoi seguaci erano miracoli. Una base comune e non divisiva di interpretazione dei miracoli per gente di buon senso (a meno che tu non sia un folle apologeta dei più duri a morire!) è che cadano unicamente sotto la categoria: sogni, visioni, possessioni, allucinazioni, schizofrenie, estasi, ecc.


Se dunque è esclusa come pura fiction la veduta tradizionale che vuole come motivo scatenante il fantasma di Gesù apparso ai discepoli (al di là della tomba vuota o piena), allora l'unico motivo scatenante plausibile del nascente cristianesimo, sotto l'ipotesi storicista, fu l'insieme di estasi e di allucinazioni che riceveva l'uomo Gesù (in vita) prima, passando poi per quelle di Pietro & company, per terminare con quelle di Paolo infine.

Sotto l'ipotesi miticista lo scenario è pressochè identico: è sufficiente omettere Gesù dalla lista degli allucinati della prima ora ed ecco parimenti ottimamente spiegate le origini cristiane!


In entrambi i casi il cristianesimo dei folli apologeti è solo una religione irrazionale. Ma io voglio di più! Voglio leggere una confutazione del prof Stevan Davies da parte del più grande studioso miticista di tutti i tempi, Richard Carrier!


Voglio proprio vedere come risponde lui a quella domanda! E per Giove, giuro che gliela farò!!!


Dunque ormai non ci sono dubbi che tutti i vari ritratti di Gesù proposti dal consensus, per le ipotesi ad hoc che richiedono per reggersi (e che parimenti le indeboliscono per giusto contrappasso), sono tutti da escludere uno dopo l'altro, a cascata. L'unico ritratto del Gesù storico che rimane ancora in piedi (in virtù dell'essere l'ipotesi di un Gesù A SUA VOLTA estatico come Paolo e gli altri apostoli per nulla ad hoc, si badi bene!) è quella avanzata dal prof Davies.

Se è vero che tutti gli storicisti hanno moltiplicato follemente i Gesù storici nella misura in cui si inventavano che diamine avesse fatto di originale per indurre i discepoli a fare quello che hanno fatto, è pur vero che le relazioni di causa ed effetto che si erano inventati erano tutte pure ipotesi gratuite che prescindevano totalmente dal contesto e dalla natura dei primi apostoli cristiani: la verità è che quelli individui erano estatici e visionari, posseduti e allucinati, sognatori e schizofrenici. Che caspiterina c'entra con gente del genere un Gesù sedizioso? Oppure un Gesù rabbì? Oppure un Gesù mago? Oppure ancora un Gesù apocalittico? Se un Gesù storico deve aver galvanizzato quella gente così folle e stralunata, con occhi che li uscivano fuori dalle orbite, non può che essere stato il Gesù descritto da Steve Davies e solo lui.


L'unico problema dunque è sapere se esiste pura, sana, onesta EVIDENZA di un Gesù storico che fosse partecipe della medesima esperienza estatico-allucinatoria di un Paolo.

Va da sè che solo a patto di portare evidenza del genere, essendo le storie delle apparizioni post-pasquali nient'altro che pure favole posteriori, allora l'ipotesi che ci sia un legame causale tra l'estasi sperimentata dall'uomo Gesù IN VITA e l'estasi esperita dai Pilastri e da Paolo cessa finalmente di essere peregrina e gratuita.

Trovare quest'evidenza sembra per me un autentico vicolo cieco.

Non sarebbe allora meglio per me, in attesa che spunti fuori attesa evidenza del genere, sempre se sia mai esistita tale evidenza, accettare che fino a prova contraria sia Paolo E SOLO PAOLO il primo a subire possessioni dello Spirito e allucinazioni così potenti di cui si abbia vera, concreta evidenza???

Occam rulez, qui.

1 commento:

Giuseppe Ferri ha detto...

Da notare come scriveva il prof Davies a proposito del paradigma miticista come appreso da Earl Doherty:

New paradigms are very very rare. I thought that my J the H
gave a new paradigm rather than just another view on the
subject, but no. Earl's is what a new paradigm looks like.
(And if he's not the first to advance it, what the hell.)
A new paradigm asserts not that much of what you know
is wrong but that everything you know is wrong... more or
less. Your whole perspective is wrong. The simple thing to
do is to want nothing to do with such a notion, which
simple thing has been violently asserted on crosstalk by
various people. Indeed, at the outset of this discussion,
more than one person asserted that since this is an Historical
Jesus list, we presuppose the Historical Jesus, therefore
a contrary paradigm should not even be permitted on the list.
I think this is cognate to the establishment's reaction to Galileo.

But it's not that Earl advocates lunacy in a manner devoid
of learning. He advocates a position that is well argued
based on the evidence and even shows substantial knowledge
of Greek. But it cannot be true, you say. Why not? Because
it simply can't be and we shouldn't listen to what can't be
true. No. Not so quick.

The more you think about early Christianity from the perspective
of the new paradigm, the more the old paradigm can be seen
to be flawed. ... and the more the rather incoherent efforts to
make those flaws disappear seem themselves flawed.
Ptolomatic astronomy does work, sort of, if you keep patching
it up. So we can say that the host of Historical Jesus scholars
haven't got it right, but we know that they are going about
it more or less the right way because it's the only way we
know of. Or indeed we say that HJ scholars are going about
a task that is just impossible, but still their goal is in theory,
however impossible in practice, the right goal. Really?

This isn't to guarantee that Earl's arguments are always
correct... I'm not at all pleased with the redating of Mark etc.
Or that he's thought of everything... the normative Jesus
who is a Galilean Jew whose followers immediately were
subject to persecution by the pharisee Paul are huge holes
the standard paradigm just ignores... but he's thought of a lot.

You cannot advance very far in thinking if you simply refuse
to adopt a new paradigm and see where it takes you. Even
if, ultimately, you reject it, the adoption of it, or at least the
effort to argue against it, will take you to places you have not
been before. Hence Goranson (an intelligent knowledgeable
person, thus the foil for this letter) is wrong.

Stephen Carlson's objections to Earl on the grounds that
Mark is evidence for an historical Jesus just takes the
standard paradigm and asserts it. That's one way of going
about it, as pointing to the self-evident fact that the sun
goes around the earth will nicely refute Copernicus.
But it's not that simple.

But in going along with Earl I've learned more than
by going along with anybody else whose ideas I've come
across anywhere. I went along with Mark Goodacre, and
learned some there. Refusing to go along, refusing even to
argue against, being happy that nothing new is being
discussed except widgets of modification to the standard
paradigm, that's where you really learn almost nothing.

Crossan, or Johnson, Allison or Sanders, can give you slightly
different views of the standard view. Earl gives a completely
different view. His is a new paradigm, theirs are shifts in
focus within the old paradigm. From whom will you learn
more?

Steve


Qualcosa che i folli apologeti cristiani ignorano troppo facilmente, a quanto pare.