mercoledì 25 marzo 2015

Se Marcione inventò due Gesù . . .

PAROLE: Nell'uso comune, le parole sono destinate a dipingere oggetti reali, esistenti e conosciuti. Nella teologia, le parole sono destinate a dipingere parole.
 (Il Libero Pensatore Paul Heinrich Dietrich, barone d'Holbach, La théologie portative, 1768)



Il Gesù di Marcione non aveva alcun legame qualsiasi con il passato, che fosse degli ebrei o del mondo pagano, ma era caduto bruscamente e magicamente dal cielo.  Il Gesù di Marcione non era nato da donna, non era veramente morto. Il suo corpo era un fantasma per rivelare il vero Dio d'Amore, e la sua morte era solo un'illusione. Questo Cristo non era il Messia predetto nell'Antico Testamento; era completamente una nuova e imprevista manifestazione del Dio d'Amore del dualismo protognostico. Poichè il resto degli apostoli erano giudaizzanti corruttori del più puro cristianesimo, Cristo incaricò l'apostolo Paolo di predicare la verità dell'estremo antinomismo di Marcione.

Come il lettore sa già a questo punto, io credo che la chiesa marcionita precedeva la chiesa protocattolica. I marcioniti non credevano che Gesù fosse una persona reale. Credevano invece che Gesù fosse soltanto uno spirito come tutti gli altri dèi prima di lui, solo apparentemente umano!

Sembra che i protocattolici falsificarono gran parte del Nuovo Testamento marcionita e le tentarono tutte pur di insistere che un REALE ESSERE UMANO Gesù era esistito in carne umana quando non c'è alcuna evidenza di tutto ciò. Non desistettero, a tal fine, dal mettere in bocca a Gesù tutto ciò che volevano loro per primi sentirsi dire, pur di costruire un umano Gesù dove nessuno esisteva veramente al suo posto.

 Tutti quei miti su Gesù sono ovviamente NON REALI.

Intorno al 150 E.C. il folle apologeta Giustino riportò che i Marcioniti si erano spinti "fino agli estremi confini della terra". [Giustino, Apologia 1.26.] Servirono 300 anni alla chiesa ortodossa per sbaragliare finalmente l'eresia di Marcione. Non per nulla i cattolci santificarono la madre di quel bastardo di Costantino.

Marcione non stava combattendo la Chiesa cattolica romana. Quella chiesa non esisteva ancora. Invece, al suo posto c'era una grande chiesa proto-ortodossa proveniente da Gerusalemme. Il vescovo di Roma era solo un vescovo tra i tanti in tutto il Mediterraneo.
Nel libro di Marcione noto come le Antitesi, che esiste solo in frammenti citati da altri, troviamo l'approvazione di tutto ciò che è autenticamente paolino, tra cui la salvezza per sola fede. L'antitesi primaria di Marcione riguardava quella tra la fede e la Legge. Da un lato, vi era la Legge data a Mosè, che i dodici apostoli approvarono nel vangelo di Matteo. Dall'altro, vi era la sola fede proclamata dalla dottrina di Paolo. Per risolvere quest'antitesi, Marcione inventò l'idea che Cristo avesse due personaggi - il Gesù dei dodici e il Gesù presentato da Paolo. Il Gesù dei dodici rappresentava il Dio-Creatore dell'Antico Testamento. Il Gesù di Paolo rappresenta il Dio d'Amore o il Padre del Nuovo Testamento. Ecco come recitano alcune delle Antitesi sopravvissute:
18. Il Cristo ebraico [di Matteo et al] era designato dal Creatore [cioè, il Dio dell'Antico Testamento] esclusivamente per restaurare il popolo ebraico della Diaspora; ma il nostro Cristo [presente negli scritti di Paolo] era commissionato dal buon Dio [del Nuovo Testamento] per liberare tutta l'umanità.

19. Il Buono [Dio] [del Gesù di Paolo] è buono verso tutti gli uomini; il Creatore [Dio del Gesù dei dodici], però, promette la salvezza solo a coloro che sono a lui obbedienti [cioè, legalismo]. Il Buono [Dio del Gesù di Paolo] redime coloro che credono in lui, ma Egli non giudica coloro che sono a lui disobbedienti; il Creatore [Dio dei dodici di Gesù], però, riscatta i suoi fedeli e giudica e punisce i peccatori.

29. Il Cristo [del Dio Creatore, rappresentato dai dodici] promette agli ebrei la restaurazione delle loro precedenti condizioni mediante il ritorno alla loro terra e, dopo la morte, un rifugio nel seno di Abramo nel mondo sotterraneo [cioè, Sheol/inferno]. Il nostro Cristo [del Gesù presentato da Paolo] stabilirà il Regno di Dio, un possesso eterno e celeste.
La chiesa di Gerusalemme già replicò alla dottrina anti-Legge e sola-fede dicendo che Paolo era un apostata e non rappresentava il vero cristianesimo. Come fa notare il prof James Dunn: "Gli eredi più diretti dei gruppi giudeocristiani all'interno del più antico cristianesimo [cioè, la chiesa primitiva di Gerusalemme] considerò Paolo come il grande apostata, un acerrimo nemico," citando Epistula Petri 2.3; Clem. Hom. 17: 18-19. (James D.G. Dunn, The Cambridge Companion to St. Paul (Cambridge University Press, 2003) a 2).
(fonte liberamente tradotta e mia enfasi)

Quindi Marcione stesso, indirettamente, può darci un riflesso del credo che lo precedette tra i giudeocristiani, ammesso che ce ne fossero.

Si noti cosa dice argutamente la fonte riportata:
Per risolvere quest'antitesi, Marcione inventò l'idea che Cristo avesse due personaggi - il Gesù dei dodici e il Gesù presentato da Paolo.

Comincio a sospettare per davvero che Marcione (o già la sua comunità prima di lui) fu il primo a sdoppiare l'identità del Messia ebraico, ovvero del Cristo (sicuramente in reazione alla barbarie della Seconda Guerra Giudaica, più catastrofica della Prima e perfino della Terza).

Se i giudeocristiani erano puri messianisti apocalittici ebrei, nè più nè meno di come finora ci siamo figurati Giovanni il Battista, allora il Cristo, il Messia da loro atteso, era puramente il Messia davidico terreno. Il Messia sempre vittorioso. Il restauratore del vero Israele e il liberatore dai romani, nonchè fautore del ritorno di tutti gli ebrei della Diaspora nella Terra Promessa, novello Giosuè. Soprattutto, un Messia mai giunto sulla Terra (perchè se fosse arrivato, si sarebbe fatto di certo sentire da tutti con tanto di guerra termonucleare).

Domanda: E se fosse stato Marcione a introdurre per primo l'idea che il vero Messia non era quello vittorioso tradizionale ebraico, ma il Figlio che muore e risorge di un altro Dio, per ricevere solo dopo il titolo messianico di Gesù Cristo (come recita l'antico inno gnostico ai Filippesi) ?

Se la risposta è sì, allora Marcione col primo Vangelo avrebbe dato contemporaneamente un volto fittizio al Messia davidico atteso dai messianisti ebrei (nel vangelo, Giovanni il Battista, ''Pietro'' e il resto dei 12) e il vero volto apparente del suo più puro Messia docetico.

I protocattolici, in reazione a Marcione e al suo vangelo, invece di smentire l'idea introdotta da Marcione che i messianisti ebrei avevano errate concezioni messianiche, si sarebbero tenuti il volto fittizio del suo Gesù apparentemente davidico (ovvero il Gesù che nelle intenzioni originarie di Marcione doveva servire nella storiella unicamente a illudere i 12 sulla sua vera identità) limitandosi ad eliminare la differenza tra lui e il Gesù risorto (che per Marcione era puro spirito) mediante maggiore consistenza ontologica ''nella carne''. In questo modo, i protocattolici rivelano, in fin dei conti, di aver apprezzato parzialmente la mossa letteraria di Marcione.

Doppiamente fregati in tutto questo erano gli originari messianisti & apocalittici ebrei: loro aspettavano solo e unicamente un nuovo Giosuè vittorioso che avrebbe sbaragliato i romani e imposto la supremazia ebraica su tutta l'ecumene. Per questo alcuni degli ebioniti insistevano che il loro Gesù era umano: [1] si limitavano semplicemente a ripetere, contro i marcioniti e i cattolici, la vecchia concezione ebraica tradizionale del messia, che lo faceva un mero discendente di Davide (se al futuro) o di Giuseppe (se mero araldo sconfitto del primo).

Parafrasando Giovanni, se per Marcione Gesù ''venne tra i suoi ma i suoi non l'hanno accolto'' significava che per lui Gesù non era veramente umano, per i protocattolici quella stessa frase ''venne tra i suoi ma i suoi non l'hanno accolto'' significava una sola cosa: che Gesù era ebreo ma, in fondo in fondo, non era veramente ebreo.


[1] A proposito degli ebioniti, sentite cosa di interessante ci rivela il prof Robert Price in una suggestiva nota a margine:
Il fenomeno degli Ebioniti non richiede che ci fosse stato un Gesù storico? Essi parlano di Gesù come del Vero Profeta, tardamente giunto a rivelare le false pericopae della Torah. Non era egli una figura recente? È sempre possibile che essi lo intravidero parlare profeticamente attraverso il loro proprio maestro di giustizia, non incarnato come un individuo separato. Ma fondamentalmente, ''Gesù'' funzionò per loro come una personificazione del ''legislatore'', la nuova esegesi della loro setta, proprio come Mosè aveva a lungo tempo operato (fittiziamente) come Legge personificata per altri ebrei. Perchè il nome ''Gesù'', allora? Io non posso trattenermi dal sospettare che il loro ''Gesù'' fu originariamente supposto essere Giosuè, l'immediato successore di Mosè, che il Libro di Giosuè mostra creatore di un patto per Israele, non meramente creatore di una copia del vecchio patto (24:25-26). Egli avrebbe fatto la sua propria Torah brevemente dopo Mosè. Il ''Gesù'' degli Ebioniti allora sarebbe stato il Giosuè dell'Antico Testamento, successore di Mosè. Successivamente, al punto di federarsi con le altre sette dello gnostico Schwärmerei del Giordano, essi semplicemente identificarono il loro ''Gesù'' con quello dei loro fratelli cristiani. In realtà, quel che gli eresiologisti dicono dell'apparente/inferito fondatore, ''Ebion'', potrebbe essere stato vero di colui che essi rivendicavano come loro fondatore, Gesù! Egli non esisteva ma era solo un nome per un nuovo insieme di esegesi scritturale.
(The Amazing Colossal Apostle, mia libera traduzione e mia enfasi, pag. 233, nota 57)

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