sabato 1 luglio 2017

Circa «Jesus — A Myth» di Georg Brandes (XXIV)

(per il capitolo precedente)


XXIII

Nuova luce fu gettata non solo sulle origini del Discorso della Montagna, ma sulla ragione per fissare il numero degli apostoli a dodici, quando, nel 1873, Philotheos Bryennios, arcivescovo di Nicomedia, scoprì alcuni antichi manoscritti di una libreria appartenente al monastero del Santo Sepolcro  di Gerusalemme nel quartiere greco di Costantinopoli. Tra di loro ci fu la famosa “Didachè” o “Dottrina dei Dodici Apostoli”. Nessuno ha dubitato dell'autenticità di questo manoscritto. Che tale documento esistette al tempo della chiesa antica fu noto dagli scritti di Eusebio ed Atanasio. Ma c'erano buone ragioni del perchè la chiesa per un lungo tempo non desiderò che la “Didachè” venisse alla luce. Si tratta chiaramente di un documento puramente ebraico nella sua origine. Sembra essere stata una sorta di proclamazione ufficiale proveniente dal Sommo Sacerdote agli ebrei dispersi per tutto l'Impero romano. Nei primi sei capitoli, che sono della più importanza, non è fatto nessun riferimento al cristianesimo, e né è menzionato in un solo punto il nome di Gesù. Le parti conclusive di questo piccolo documento sono divenute più tardi soggette a manipolazione ecclesiastica.
Il punto decisivo è che qui evidentemente incrociamo la fonte più importante di ciò che più tardi, nei vangeli, è diventato il Discorso della Montagna, e che mostra anche una stretta relazione coi capitoli quarto e quinto dell'Ecclesiaste. I passi d'esordio serviranno da esempio:
“Due sono le vie, una della vita e una della morte, e la differenza è grande fra queste due vie. Ora questa è la via della vita: innanzi tutto amerai Dio che ti ha creato, poi il tuo prossimo come te stesso; e tutto quello che non vorresti fosse fatto a te, anche tu non farlo agli altri. Ecco pertanto l'insegnamento che deriva da queste parole: benedite coloro che vi maledicono e pregate per i vostri nemici; digiunate per quelli che vi perseguitano; perché qual merito avete se amate quelli che vi amano? Forse che gli stessi gentili non fanno altrettanto? Voi invece amate quelli che vi odiano e non avrete nemici. Astieniti dai desideri della carne. Se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l'altra e sarai perfetto; se uno ti costringe ad accompagnarlo per un miglio, tu prosegui con lui per due. Se uno porta via il tuo mantello, dagli anche la tunica. Se uno ti prende ciò che è tuo, non ridomandarlo, perché non ne hai la facoltà (probabilmente perchè gli ebrei fuori da Israele non avevano alcun diritto). A chiunque ti chiede, dà senza pretendere la restituzione, perché il Padre vuole che tutti siano fatti partecipi dei suoi doni (?). Beato colui che dà secondo il comandamento, perché è irreprensibile. Stia in guardia colui che riceve, perché se uno riceve per bisogno sarà senza colpa, ma se non ha bisogno dovrà rendere conto del motivo e dello scopo per cui ha ricevuto. Trattenuto in carcere, dovrà rispondere delle proprie azioni e non sarà liberato di lì fino a quando non avrà restituito fino all'ultimo centesimo. E a questo riguardo è pure stato detto: Si bagni di sudore l'elemosina nelle tue mani, finché tu sappia a chi la devi fare”.
La stessa Preghiera del Padre Nostro è ora riconosciuta generalmente non come un prodotto del Nuovo Testamento, ma come una compilazione formata su modelli dell'Antico Testamento. 

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