venerdì 29 settembre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XXV) — Un dio umanizzato e un uomo deificato.

(segue da qui)

Un dio umanizzato e un uomo deificato.

Questo Dio in forma umana doveva presto diventare un uomo dall'aspetto divino, ma quando accadde questa trasformazione graduale, fu necessario spiegarla.
Si pensò inizialmente che un elemento divino (Spirito, Parola, o Angelo) — in altre parole, un'emanazione da Dio — coprì la Vergine con la sua ombra, e che nove mesi più tardi, nacque il bambino Gesù, apparendo nelle stesse sembianze degli altri uomini. Non tutti i cristiani pensavano in maniera elevata di questa “concezione” miracolosa e ritenevano che il padre di Gesù fosse Giuseppe, ma che a un certo punto lo spirito divino fosse entrato nel corpo del bambino. Altri immaginarono che soltanto lo spirito discese su Gesù al momento del suo battesimo e all'età di trent'anni circa.
Da dove poteva provenire questa figliolanza “spirituale” di Gesù? Certamente non da regioni che parlano ebraico o aramaico, perché in quelle lingue, il sostantivo “Spirito” (Ruach, Ruchâ) era femminile, e questo spirito non poteva impregnare Maria in modo naturale. Quella è la ragione per cui, secondo il Vangelo degli Ebrei, Gesù dice che “sua madre lo Spirito Santo” lo avesse preso per i capelli e trasportato sul Monte Tabor. In quest'ultimo caso, Gesù fu raffigurato così proveniente da un'origine femminile, dato che sua madre che apparteneva alla razza dei giganti.
L'idea della figliolanza spirituale di Gesù è incompatibile anche con la teologia ebraica, la quale non accetta che Dio sia il principio generatore di un singolo uomo. Comunque, fu naturale per Giustino paragonare la nascita di Gesù a quella di semidèi ed eroi che nacquero da un dio e da una donna mortale.
In ogni caso, la nascita di Gesù fu immaginata in diversi modi, il che dimostra che nessuno sapesse realmente intorno ad essa. Ma questo fu un motivo insufficiente per  impedire che se ne parlasse, sebbene questo non successe immediatamente come si potrebbe immaginare, non prima della fine del secondo secolo (si veda la nota di pagina 90).

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