sabato 30 settembre 2017

Un'Analisi delle Origini Cristiane (XXVI) — L'esitazione degli scribi.

(segue da qui)

L'esitazione degli scribi.

Attorno al 177 come minimo — se il Diatessaron fu opera sua — Taziano armonizzò i vangeli, ma non lesse in Luca i primi due capitoli riguardanti la nascita del Cristo. Secondo O. Cullman (Christol. du N.T., pag. 111), ci furono già, in alcuni circoli rabbinici, genealogie che erano pronte per l'atteso Messia. “Pronte” significa che esse erano state preparate sulla base dell'evento atteso. Assumendo la loro esistenza, che importanza dovremmo darle?
Gesù apparve già come un adulto nel vangelo di Marco, che non sa nulla della sua infanzia. Successivamente, entrambi Matteo e Luca inventano una genealogia; sfortunatamente, quelle due genealogie sono incompatibili l'un con l'altra, ed esse sono entrambe parimenti immaginarie. Celso ignorò quelle due genealogie, che risalgono ad Abramo e Adamo, ma sapeva di una genealogia che passava attraverso Maria che non ci è stata preservata, e la trattò come un'arrogante fantasia. Giustino sapeva di una genealogia diversa da quelle di Luca e Matteo. Epifanio riporta (30.13f) che i primi cristiani non possedevano nessuna testimonianza della nascita di Gesù. [47]
Giulio Africano asserisce che Erode ordinò la distruzione delle genealogie custodite nel Tempio pur di prevenire confronti con la sua propria genealogia; d'altra parte, si potrebbe pensare che memorie della famiglia di Davide fossero davvero vaghe al volgere della nostra era, in quanto gli archivi del Tempio non avevano preservato la genealogia di Gesù e nessuno si preoccupò di collegare questa genealogia ad una famiglia di contadini galilei. Infine, se membri della famiglia di Davide fossero realmente esistiti, essi non avrebbero mancato di contestare una o ciascuna di quelle genealogie. È detto che quando Domiziano convocò i parenti del “Signore” (si veda pag. 17), essi replicarono che il regno del Cristo non era di questo mondo terreno, ma fosse celeste e angelico, e sarebbe giunto alla fine del tempo. È detto che in questo modo l'imperatore fu rassicurato, ma ci si domanda quale genere di corporeità umana avrebbero potuto avere i veri parenti del messia ebreo.
Gli ebioniti, discendenti dei primi giudeocristiani, respinsero tutte le genealogie. In 2 Timoteo 2:8, Gesù è della stirpe di Davide secondo il mio vangelo, che significa che egli non lo era secondo altri. L'epistola agli Ebrei 7:14 dichiara che è evidente che “nostro Signore è uscito da Giuda”, il che non equivale ad essere un figlio di Davide. E se l'epistola ai Romani sembra accettare la sua discendenza davidica (1:3), è perché l'espressione “nato dallo sperma di Davide” costituisce un'interpolazione.

NOTE

[47] Maometto non conosceva la nascita verginale da Maria e Dio. Inoltre, possiamo leggere in 1 Timoteo: “…(dovete) smetterla di occuparvi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio”.

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