sabato 13 settembre 2014

Della verità su Gesù che fa male ai cristiani

Per quale motivo degli ebrei avrebbero creato il mito di Cristo?

Luciano di Samosata offre una ragione, ed è il massimo che ci si può aspettare da un uomo colto dell'Antichità che commenta criticamente il sentito dire su Cristo e sui cristiani.
Allora [Peregrino] apprese anche la straordinaria sapienza dei Cristiani, quando incontrò in Palestina i loro sacerdoti e scribi. E cosa altrimenti successe? In breve li rese bambini mentre lui da solo era profeta, leader del culto, capo della sinagoga, e ogni cosa.  Interpretava e rendeva chiari alcuni dei loro libri e anche lui ne compose parecchi. Essi lo riverivano come un dio, lo consideravano un legislatore e lo scelsero come loro protettore, secondo solo a quell'altro, ad esser sicuri, che ancora venerano, l'uomo che fu crocifisso in Palestina perchè introdusse questa nuova dottrina nel mondo.
(Luciano di Samosata, De Morte Peregrini, XI)


Non ha importanza se sta parlando di Marcione o di Paolo o di qualcun altro a noi ignoto.
Chiaramente il Gesù di cui riporta il sentito dire è considerato un Gesù storico, perchè al tempo di Luciano la maggioranza degli hoi polloi, nelle chiese cristiane, era oramai divenuta storicista, anche se gli iniziati di grado superiore continuavano ad apprendere che il Gesù ''storico'' era solo un'allegoria intesa a illustrare i superiori misteri sul regno di Dio.

Se dunque gli storicisti vogliono elevarsi al di sopra del mero sentito dire, devono dimostrare che della specifica evidenza è attesa solo e unicamente  sotto la loro posizione. E la loro soltanto. Inventare delle genealogie ridicole per Gesù al fine di dimostrare che aveva il medesimo DNA di Davide è del tutto atteso per un uomo che non era di stirpe reale ma doveva esserlo in tutti i modi? Certo che . Si tratta di un requisito assoluto anche per un Gesù fittizio completamente inventato a tavolino? Certo che .

Eppure il fallimento di Paolo nel menzionare un Gesù storico anche solo una volta è coerente con l'ipotesi della storicità?
Per nulla.

La vergogna, peggio ancora il timore, di Paolo di tradire qualche sintomo di ''tradizione orale'' su un Gesù storico è coerente con l'ipotesi della storicità?
Per nulla affatto.

L'esplicita dichiarazione di Paolo che Gesù è l'archetipo spirituale dell'intera umanità, spirituale e non corporeo, per cui Adamo fu il primo Uomo e Gesù il primo Spirito, per cui siamo nati nella carne di Adamo e con la morte siamo rinati nello spirito di Gesù, è coerente con la storicità?
Dannazione, no!!!!
 
Il filosofo ebreo ellenistico Filone di Alessandria (vissuto all'incirca tra il 20 AEC e il 50 EC), presunto contemporaneo di Gesù, le cui opere vengono prima degli scritti di Paolo e dei vangeli, non fa alcuna menzione di Gesù di Nazaret o dei suoi seguaci, ma si riferisce ad una figura celeste, una figura puramente soprannaturale, chiamata Logos (si veda Giovanni 1:1). Il fatto sorprendente è che questa figura puramente soprannaturale ricorda molto da vicino Gesù Cristo. Richard Carrier ha richiamato l'attenzione al fatto che questa figura del Logos è descritta varie volte da Filone come

1) il “primogenito figlio di Dio”
    Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli.
    (Romani 8:29)


2) la celeste “immagine di Dio”
    ...in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio.
    (2 Corinzi 4:44)


3) l'“agente divino della creazione”


    ...per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui.
    (1 Corinzi 8:6)


4) il “sommo sacerdote di Dio”

    Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
    (Colossesi 1:18)

    Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo.
    (Ebrei 4:14)



Se le figure messaniche del Logos e del Cristo di Paolo (e di altri autori di epistole) sono del tutto scollegate tra loro, si tratta di un'enorme coincidenza. E d'altro canto, neppure sembra ovvio che Paolo avesse adattato la figura del Logos di Filone nel suo concetto personale di Gesù Cristo. Una “coincidenza” altrettanto impressionante sarebbe che, nel discutere di questa figura apparentemente anonima, Filone allude ad un passo dell'Antico Testamento, che fornisce l'unica cosa che secondo l'accademico Arthur Droge è necessaria per iniziare una religione: un nome.

Il lettore può probabilmente immaginare dove va a ricercare Filone... Nella Septuaginta, a questa figura viene dato un nome, “Gesù”.
    Prendi quella corona e quell'oro e ne farai una corona che porrai sul capo di Giosuè figlio di Iozedàk, sommo sacerdote. Gli riferirai: Dice il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama Germoglio: spunterà da sé e ricostruirà il tempio del Signore. Sì, egli ricostruirà il tempio del Signore, egli riceverà la gloria, egli siederà da sovrano sul suo trono. Un sacerdote sarà alla sua destra e fra i due regnerà una pace perfetta.
    (Zaccaria 6:11-13)




Al di là se questo passo di Zaccaria dove esorta a dare “una corona che porrai sul capo di Gesù”  sia servito a presagire il futuro Gesù Cristo o no (come i folli apologeti cristiani potrebbero desiderare), ad importare è l'interpretazione di questo passo da parte di Filone. Questo passo di Zaccaria fu commentato da Filone, che instaura un collegamento alla sua figura soprannaturale e divina del Logos, nell'opera Sulla Confusione delle Lingue 62-63:
    “Ecco, l'uomo che si chiama ‘Germoglio’!” è proprio un insolito appellativo, invero, se lo consideri pronunciato a proposito di un uomo che è composto di corpo e anima. Ma se guardi ad esso come se fosse stato applicato a quell'entità incorporea che in alcun modo differisce dalla divina immagine, allora riconoscerai che il nome di ‘Germoglio’ gli è stato dato assai felicemente. Infatti il Padre dell'Universo lo ha innalzato in quanto il figlio maggiore, che in un altro passo egli chiama il primogenito. E lui che è dunque generato, imita le vie di suo padre...



Ora, per quale motivo assistiamo al FATTO significativo che il contemporaneo di Gesù, Filone, manca totalmente di menzionare Gesù Cristo (o un “Gesù Storico”), ma al contrario si dilunga sul Logos, in possesso degli stessi attributi metafisici del Cristo di Paolo, dandogli implicitamente addirittura il nome di Gesù (vedendolo allegorizzato nel Gesù/Giosuè di Zaccaria 6:11-12) per incredibile coincidenza, talmente incredibile che dunque, per definizione, non può essere una coincidenza, quando quell'identità era nota solo a pochi?

Una domanda alla quale i folli apologeti non sanno rispondere.

E dunque sono costretti DE FACTO a concludere che si tratti di una totale (e quindi straordinaria) coincidenza che il Gesù di Paolo e il Gesù di Filone siano in possesso degli stessi attributi metafisici (essere pre-esistente, agente della creazione, immagine di Dio, primogenito di Dio, il nome Gesù).


Eppure Filone esplicitamente dice che la persona di Zaccaria 6 è quel Logos. E quella persona in Zaccaria 6 è chiamata Gesù, proprio nello stesso passaggio di cui Filone cita una parte. Filone dice esplicitamente che quel personaggio è il Logos-arcangelo (e possiede tutti gli altri attributi che saranno del Gesù cristiano). Tutto questo Filone lo sta dicendo esplicitamente. Suggerire che Filone, il più riverito studioso ebraico del suo tempo, in qualche modo non sapesse o finse di non sapere che l'uomo a cui si stava riferendo, citando parte di Zaccaria 6, porta il nome di GESÙ significa suggerire l'ASSURDO.

Ma i folli apologeti cristiani insisteranno sempre sull'assurdo quando l'ovvio è troppo sconfortante da ammettere.





Dunque non solo non esiste nessuna giustificazione della storicità, ma le origini mitiche del concetto di ''Gesù'' e derivati sono provate al 99% e oltre dell'evidenza.



Che gli storicisti non dicono che Gesù è divino è coerente con la storicità? No, perchè tutta l'evidenza ci dice che Gesù fu divino sin dal primo momento. E gli storicisti non possono basarsi su nient'altro che sulla loro incredulità e riluttanza tutte moderne all'idea che delle persone nel passato possano essere giunte a credere in un ''dio-uomo'' senza che il ''dio'' sia stato ''uomo'' prima (e non piuttosto viceversa).

Nell'antichità migliaia di gente è passata inosservata a causa della loro totale insignificanza, eppure posso benissimo continuare a parlare di quella gente come se fosse senza dubbio esistita. La loro insignificanza non mi dà affatto problemi. Non c'è nessuna ragione perchè debba sapere che cosa hanno fatto o hanno detto di preciso in ordine di poter essere convinto della loro passata esistenza.
Ciononostante, nel caso del più insignificante dei Gesù storici, gli storicisti dovrebbero darmi sufficiente specificità e generalità su di lui che mi possano mettere nella posizione di poterlo distinguere, seppure vagamente, dalle altre persone che vissero nel mondo all'epoca. È così pretenziosa una simile richiesta, da par mio?

Ma se gli storicisti propongono un Gesù storico che non rassomiglia affatto al Gesù dei vangeli o delle lettere, e se gli stessi storicisti sono costretti, nel loro strano di interpretare i vangeli e le lettere, a forzare i testi a far dire loro il contrario di quello che vogliono veramente dire, allora qualsiasi essere umano dell'epoca - fosse uomo, donna o bambino - ha un legittimo diritto per sè stesso di essere stato ''Gesù''.

Ma questa è esattamente l'esatta definizione di un personaggio mitico!
Questo è un punto di certo importante, e che sfugge agli storicisti: se descrivono Gesù come un apocalittico o un mago che fu poi adorato dai suoi seguaci, mancano di spiegare perchè abbiamo sentore di apocalittici e maghi della strada con soli quattro gatti al seguito, mentre di questo presunto apocalittico o mago Gesù non abbiamo nessuna prova e neppure del vago sentito dire se non dopo quasi un secolo dalla sua presunta esistenza.

È semplicemente impossibile che Gesù passò non notato da nessuno.


E se Gesù fu solo un essere umano e non un dio, allora per quale motivo gli evangelisti si fanno in quattro per dire esattamente il contrario, ossia che Gesù fu un dio e non un mero essere umano?

Come conciliare con l'ipotesi di un Gesù storico la forte convinzione degli evangelisti che Gesù fu l'incarnazione umana della forza divina che servì come agente divino della creazione, e che fece realmente tutte quelle cose di solito attribuite agli dèi pagani?

Derivare un Gesù storico dai vangeli significa per definizione far dire loro regolarmente l'opposto di quello che vogliono in realtà comunicare.

Qualsiasi Gesù storico filtrato dai vangeli si porta con sè nel suo DNA, come suo ''peccato originale'', una forzatura e un tradimento della vera natura dei vangeli. Nonchè una contraddizione con il credo e la certezza dei loro autori originari.


Così i folli apologeti storicisti peccano senza saperlo di omertà.
Infatti il modo più efficace di comunicare una menzogna è di riportare solo un pezzettino minuscolo dell'intera verità.

Se siano o no deliberatamente mendaci i folli apologeti, è semplicemente un fatto che questo è ciò che stanno facendo, quando filtrano i loro vari Gesù storici dai vangeli: non riportano quello che i vangeli dicono ma solo indizi-che-non-sono-indizi estrapolati forzatamente da quei testi e separandoli dal contesto letterario originale, l'unico che può dare loro il loro vero *significato* originario.

Dunque, volenti o nolenti, gli storicisti peccano di omertà nel loro trattamento delle fonti.


L'evidenza che confligge con i dogmi storicisti non può essere facilmente accantonata come se non esistesse: quell'evidenza andrebbe riconciliata dagli storicisti, impresa a dir vero impossibile.

Per Paolo, la più antica evidenza sopravvissuta del più antico gruppo originario del credo cristiano, Gesù non fu affatto un ''predicatore ebreo crocifisso a Gerusalemme''.

Naturalmente esisteva una tradizione di credi e profezie che ruotavano attorno a questo mitico Gesù: è impossibile che ciascun autore per suo conto concepì il Gesù mitico - come poteva essere altrimenti? -, sebbene quello è ciò che vuol far passare per vero Paolo ai Galati, pur di avvalorare la sua legittimità apostolica.

L'evidenza della fabbricazione dei fatti di Gesù è ENORME, laddove non esiste nessun'evidenza indipendente della storicità di Gesù.

Anche l'evidenza della totale invenzione sui fatti della Madonna di Medjugorje è ENORME, eppure non esiste nessuna prova della storicità della Madonna.

Non è mica in dubbio l'esistenza delle lettere e dei vangeli, come nessuno dubita dell'esistenza dei ''messaggi della Madonna di Medjugorje''.

I cosiddetti ''veggenti'' di Medjugorje, Marija, Mirjana, Ivanka, Ivan, Vicka, Jakov pretendono di comunicare con la Madonna  e di ricevere da lei dei particolari messaggi da comunicare ai cattolici.
Parimenti, mica dubito dell'esistenza dei veggenti di Medjugorje e della loro invenzione dei ''messaggi giornalieri della Madonna di Medjugorje''. I veggenti affermano di aver parlato con la Madonna e di essere ispirati da lei, ma non esiste evidenza della fattuale realtà storica di una tale figura.


Gli antichi cristiani come Paolo erano sinceri nella loro caratterizzazione di Gesù come un supereroe. E anche i veggenti di Medjugorje sono sinceri quando dicono di aver visto la Madonna vestita di Sole con grande sfarzo e luminosità. Questo aspetto di Paolo è del tutto coerente con il misticismo dell'epoca che andava letteralmente a caccia di super-eroi del genere. E questo è del tutto coerente col fatto che nessun contemporaneo notò Gesù. Questa divinizzazione di Gesù ab initio sarebbe del tutto coerente perfino se Gesù fosse esistito, ma sicuramente non col fatto che nessuno notò Gesù tranne chi era già predisposto a *VEDERLO* in visioni e allucinazioni. E la medesima divinizzazione di Gesù non è per nulla coerente con un Gesù totalmente insignificante fino al ridicolo.

La Madonna è apparsa ai veggenti di Medjugorje e la Madonna non esiste, il che significa che posso rifiutare il concetto di Gesù storico dato che i primi cristiani lo vedevano al modo in cui i veggenti di Medjugorje vedono la Madonna: solo tramite apparizioni, visioni e allucinazioni.


Paolo sta fantasticando sulla vita di un entità mitologica la cui Non-Vita sulla Terra deve ancora essere inventata, perchè sono gli apostoli come Paolo stesso ad aver fabbricato per primi la finzione. Come sono i veggenti stessi di Medjugorje a rovellarsi sul significato delle apparizioni ''mariane'' perchè sono loro ad aver inventato per primi la finzione.

Chiediti da dove prendono i messaggi della Madonna i veggenti di Medjugorje, e otterrai la tua risposta delle origini di Gesù: allo stesso modo, leggiti 1 Corinzi 15:
il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
(1 Corinzi 15:45)

Il Gesù di cui sta parlando Paolo non può in alcun modo essere considerato un Gesù umano di carne e ossa: l'intero capitolo 15 della lettera ai Corinzi è inteso a persuadere i cristiani di Corinto esattamente dell'opposto.


Paolo, che tutti sanno incontrò Gesù solo in visioni e allucinazioni, dichiara la sua bona fides identificandosi apostolo eguale in tutto e per tutto agli altri quanto ad ESPERIENZA di Gesù. Come poteva autoproclamarsi apostolo come gli altri se gli apostoli precedenti non avessero partecipato del medesimo tipo di esperienze allucinatorie?


Gesù fu il non-morto figlio di un dio, arcangelo necromonger che è apparso a Pietro, a Giacomo, agli altri apostoli e infine a Paolo, e già so che il non-morto figlio di un dio arcangelo necromonger non esiste, perciò posso rifiutare con molta certezza e fiducia l'idea che si trattasse di un uomo vissuto di recente in Judaea.



Il Gesù risorto di Paolo fa così poco per la stessa ragione che spiega perchè gli dèi delle religioni misteriche fanno così poco: devono solo morire e risorgere.
E il Gesù di Paolo è collocato in un mitico, ancestrale passato al pari degli altri miti: sono i famigerati ''arconti di questo eone'' a crocifiggere Gesù, un mistero rivelato solo ora e solo agli apostoli come Paolo, al tempo delle allucinazioni di Paolo.
E l'autore del vangelo di Marco è così lontano dal tempo e dal contesto in cui Paolo operò da trapiantare eventi accaduti nel 70 EC, quando i Romani distrussero Gerusalemme, al tempo della Crocifissione.


So con assoluta certezza che il mito di Gesù crebbe via via ogni volta che lo si raccontava di nuovo agli stupidi hoi polloi, e il Nuovo Testamento testimonia esattamente quest'evoluzione. Il Gesù di Paolo era vuoto del 99% della biografia di Gesù, e Paolo stesso vi contribuì non poco aggiungendovi per (sola) sua conoscenza l'Eucarestia/Ultima Cena. Il Gesù di Marco non era nato da una vegine e non aveva nessuna esistenza dopo la scoperta della tomba vuota. Il Gesù di Matteo non era nato da una vergine ma in compenso ascese al cielo dopo morto. Il Gesù di Giovanni fu il primo a resuscitare Lazzaro.
Le fonti più antiche comprendono anche il passo di 1 Corinzi 15, dove Gesù è descritto chiaramente non-corporeo in diretto contrasto al corporeo. Successivi, rispetto a quelle fonti, sono i vangeli, dove Gesù diventa l'esatto archetipo dell'Israele spirituale che risorge tra i gentili (un concetto che sarebbe stato considerato assurdo prima del 70 EC, e la cui introduzione fu tutto merito del genio di ''Marco''). Dopodichè subentrano tutte le varie eresie, parecchie delle quali vendono biografie di Gesù abissalmente differenti l'una dall'altra, e che riecheggiano stranamente il Gesù non-corporeo e non-letterale di Paolo.

E quando gli storicisti dicono che il credo niceno indica chiaramente che Gesù fu considerato pienamente umano dai suoi seguaci, dimenticano di recitare per intero il credo niceno, laddove dice:
Credo in un solo uomo, Gesù Cristo,
che ammazzò tutti gli altri che discordavano con lui su questo e altri dogmi.”


Perchè l'autore del vangelo di Marco inserì deliberatamente elementi mondani nel mito?

Perchè si tratta della più antica e comune tecnica letteraria per guadagnare verosimiglianza alla storia che si intende comporre.

Di Gesù si dice in Marco che insegnava ''con autorità'', ma mai, dico mai!, viene detto cos'era quel suo insegnamento fatto ''con autorità''. Per il resto del tempo, in tutto il primo vangelo Gesù è solo impegnato a resuscitare i morti, a camminare sulle acque, a combattere la casta, a disputare ai demoni il dominio sull'umanità. Sotto la storicità di Gesù, mi sarei aspettato di vedere riportato, nel primo vangelo, maggiore spazio per gli insegnamenti di Gesù. E invece niente.


Il Gesù degli storicisti può essere altrettanto facilmente sostituito con un Gesù letterario interamente fittizio e romanzato e nessuno noterebbe la differenza: una situazione chiaramente venutasi a creare in virtù dell'origine essenzialmente mitica del mito di Gesù. In fondo, come dicono gli stessi storicisti, nulla dell'''originale'' Gesù è sopravvissuto...


Definire Gesù un profeta apocalittico non significa nient'altro che definire Harry Potter un povero orfano col marchio della strega sulla sua fronte e nient'altro.
Il vero ''Gesù'' apocalittico è l'autore del vangelo di Marco: la scena della Passione è chiaramente una malcelata allegoria della conquista romana della Giudea. Il velo del tempio che si squarcia in due è un indizio inequivocabile in tal senso. Dunque era l'autore del vangelo di Marco - e non Gesù!!! - a credere che la fine del mondo fosse ormai imminente e alle porte, perciò le profezie apocalittiche sono nel vangelo di Marco perchè erano prossime a venir realizzate di lì a poco per l'autore di quel vangelo, con la guerra del 70 EC. Scrivendo dopo la traumatica disfatta del 70 EC l'autore di Marco non ha fatto altro che retrodatare al ''tempo'' della Crocifissione (cioè all'origine del movimento) le crescenti tensioni tra i seguaci di Gesù - in realtà, di Paolo - e i loro oppositori non cristiani e/o giudeocristiani, ma anche il suo esasperato apocalitticismo. Il fattore principale per la composizione del vangelo di Marco è la scelta inevitabile affrontata dagli ebrei dopo il Disastro del 70 EC.




Non è possibile estrarre a caso qualche persona ignota del passato e fare affermazioni così sicure e precise su quella particolare persona mancando totalmente di offrire la benchè minima evidenza a sostegno delle proprie farneticanti pretese.

E il peggio è che i folli apologeti non stanno soltanto estraendo qualche persona a caso dal I secolo: peggio ancora, loro stanno prelevando il centrale oggetto di culto di una delle principali religioni mondiali per identificarlo con un non-identificato ed un non-identificabile ''essere umano'' insignificante e perduto del I secolo.

Il Gesù puro spirito operante in un reame spirituale è un modello perfetto per il Gesù delle epistole.
Nessun modello storicista che prevede un reale Gesù di carne e ossa è capace di catturare, con un solo rapido colpo d'occhio, così altrettanto mirabilmente tutta l'evidenza delle (autentiche) epistole paoline, le più antiche e meno-indirette fonti in nostro possesso circa Gesù.


Ne è testimone l'autore della prima lettera di Clemente, il quale così descrisse l'evoluzione del credo dalla sua nascita in poi:

Gli apostoli predicarono il Vangelo da parte del Signore Gesù Cristo che fu mandato da Dio.
Cristo fu inviato da Dio e gli apostoli da Cristo.
Ambedue le cose ordinatamente secondo la volontà di Dio.
Ricevuto il mandato e pieni di certezza nella risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo e fiduciosi nella parola di Dio con l'assicurazione dello Spirito Santo, andarono ad annunziare che il regno di Dio stava per venire.
Predicavano per le campagne e le città e costituivano le primizie del loro lavoro apostolico, provandole nello spirito, nei vescovi e nei diaconi dei futuri fedeli.
E questo non era nuovo; da molto tempo si era scritto intorno ai vescovi e ai diaconi. Così, infatti, dice la Scrittura: "Stabilirono i loro vescovi nella giustizia e i loro diaconi nella fede".

(1 Clemente, 42:1-5)

Straordinariamente mancante è ogni menzione di un Gesù storico all'origine del culto.


  
Gli storicisti ribadiscono follemente la loro convinzione di poter pervenire ad un Gesù storico rimuovendo la zavorra soprannaturale dal Gesù dei vangeli. Ma perfino un prestigiatore della peggior sorta poteva essere facilmente rivestito di zavorra soprannaturale dai creduloni. Il punto che sfugge agli storicisti è che quel prestigiatore riesce comunque ad essere la star del momento e A FARSI NOTARE ai suoi contemporanei, laddove di un Gesù storico non udiamo il più vago sentito dire neppure in Filone e in Giuseppe Flavio (essendo ovviamente il Testimonium Flavianum e il ''detto Cristo'' di Antichità Giudaiche 20:200 mere interpolazioni): è impossibile che un ipotetico Gesù storico sia sfuggito ad ogni attenzione. E le parti non-soprannaturali della storiella di Gesù suonano in tutto e per tutto addirittura più spettacolari e scandalose delle parti soprannaturali: basti ricordare come Gesù ipnotizza all'istante Simone e Andrea al primo richiamo, o come fa casino al Tempio totalmente indisturbato, o come insegna ''con autorità'' senza mai che venga detto cosa diavolo insegnava.

Così i più intelligenti tra gli storicisti sono costretti spesso a fare un altro passo ancora: Gesù, dicono, non solo non fece nulla di miracoloso, ma la sua reale biografia non rassomiglia neppure per un solo tratto a quella dei vangeli. Perfino il suo nome poteva non essere stato ''Gesù''. Perfino se le storie su Gesù fossero fabbricate al 99% ma erano comunque ispirate da un personaggio reale - così insistono - allora ci fu un Gesù storico, non importa quanto poco sappiamo di lui.


Allora, in virtù della stessa logica, Harry Potter è un personaggio storico. Infatti ci sono persone di nome Harry, e son sicuro che non sarebbe difficile trovare tra loro un orfanello con la passione per la magia e giochi di prestigio.


Sai il resto del mondo come chiama quest'ultimo scenario?

Creazione del Mito.